“Sentì il peso di dimostrare che quel trofeo l’aveva meritato, e si avvitò in sé stessa”. Il rapporto simbiotico col fratello Davide e il mantra “la mente è fondamentale”
Stanotte c’è il SuperG olimpico. E Federica Brignone è una delle grandi favorite, se non la favorita numero uno. Sofia Goggia non parteciperà. La Gazzetta ricostruisce l’anno di Brignone che dodici mesi, dopo i Mondiali di Cortina andati male, parlò apertamente di ritiro.
La Coppa del Mondo vinta nel 2019-20 l’aveva certamente resa orgogliosa – resta la prima sciatrice italiana della storia ad averla conquistata – ma le aveva anche lasciato un senso di incompiuto e di inadeguatezza. La stagione si era chiusa prima del previsto per via del lockdown, lei non aveva nemmeno potuto festeggiare il suo trionfo («Ho ricevuto la Coppa a casa, dentro una scatola») e le pesavano le voci di chi sminuiva quel trofeo, lo relativizzava al contesto, alle tante gare non disputate, all’assenza di Mikaela Shiffrin. E così lei sentì il peso della conferma, di dimostrare che quel trofeo l’aveva meritato, e si avvitò in sé stessa.
Fondamentale è stata la decisione di allenarsi da sola con il fratello Davide
con cui vive un rapporto tanto simbiotico quanto proficuo per il suo benessere. Federica rende molto meglio quando può lavorare da sola. (…) «La mente è fondamentale» ripete come un mantra, ed è la verità, perché se c’è una persona che sa sciare è Federica, e se c’è un’atleta che è atleta fino in fondo, forse anche all’eccesso, è proprio lei. La differenza la fa la testa.
