ilNapolista

Gazidis: «Il Milan deve tanto a Ibra. Spero che decida di chiudere la sua carriera con noi»

Alla Cnn: «Razzismo? Il calcio deve guidare il cambiamento in positivo e fornire buoni esempi, è una sfida da affrontare»

Gazidis: «Il Milan deve tanto a Ibra. Spero che decida di chiudere la sua carriera con noi»
Milano 28/11/2021 - campionato di calcio serie A / Milan-Sassuolo / foto Image Sport nella foto: Ivan Gazidis

Il Ceo del Milan, Ivan Gazidis, ha rilasciato un’intervista alla Cnn in cui affronta diversi temi relativi al club rossonero. Innanzitutto la questione stadio.

“Ritengo che le fondamenta del calcio del futuro debbano basarsi proprio sulla costruzione di nuove infrastrutture sostenibili. In particolare in Italia. Qui il calcio era ai vertici 20-30 anni fa, ma poi non sono stati fatti più passi avanti sulle infrastrutture. Questo è un salto di qualità che il calcio italiano deve fare, le potenzialità che ha sono enormi.  Il calcio è diventato uno sport globale e dovrà essere sempre più inclusivo. In quest’ottica il primo passo è avere stadi sicuri in cui tutti possano sentirsi parte di un evento”.

Su Ibra:

“Zlatan è consapevole che ogni anno che passa ha bisogno di adattare il suo fisico per continuare ad essere un giocatore importante. Mi auguro che, quando deciderà di smettere di giocare, disputi la sua ultima partita con la maglia del Milan. Abbiamo un rapporto speciale con Zlatan, ha dato davvero tanto a questa società e in particolare a tutti i giovani che stanno crescendo in questo club”.

Infine sul razzismo:

“Credo che il calcio rifletta i problemi della società, ma anche che abbia il compito di fare da guida verso un cambiamento in positivo e di fornire buoni esempi. Oggi il calcio è un settore dominato dagli uomini: ritengo che una delle prossime sfide sia lottare per renderlo un ambiente più inclusivo e diversificato. Quando ci sono episodi di razzismo all’interno degli stadi le sanzioni devono essere adeguate e ritengo che siano gli stessi club a dover affrontare le conseguenze di questo, perché non c’è nessun altro in grado di lavorare efficacemente per risolvere il problema. Comunque devo dire che, se guardiamo agli ultimi due-tre decenni, il calcio è stata una forza positiva su questo tema”.

 

ilnapolista © riproduzione riservata