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Brachetti: «I miei compagni mi bullizzavano, mi infilavano dentro il bidone vuoto dell’immondizia»

Su Libero: «Come Ronaldo mangio tanto riso in bianco, verdure crude, pollo alla griglia, pochissimo pane. E prima di andare a letto ginnastica e tisana»

Brachetti: «I miei compagni mi bullizzavano, mi infilavano dentro il bidone vuoto dell’immondizia»

Il trasformista Arturo Brachetti ha raccontato a Libero gli anni della sua adolescenza, quelli vissuti a Torino in cui ha superato la sua immensa timidezza grazie alla magia

«Ero un bimbo molto timido, staccarmi da casa per fare le scuole medie era una prova suprema di coraggio. La accettai e funzionò. E lì incontrai don Silvio Mantelli, in arte il mago Sales. Aveva una stanza piena di libri, oggetti strani, marchingegni per torture e io gli facevo da assistente. Osservavo ed imparavo. Grazie a lui ho potuto riscattarmi dalle umiliazioni di essere il ragazzino sfigato esonerato a ginnastica, la mezza sega che con il pallone non andava né in gol né a canestro. Sono stato bullizzato».

Brachetti era entrato in seminario a 11 anni, proprio per sfuggire ad un mondo che non sentiva suo

«I miei compagni mi infilavano dentro il bidone vuoto dell’immondizia. Non sapevo difendermi ma dentro di me cresceva la voglia di rivincita sociale e i giochi di prestigio sono stati il mio asso nella manica. Il brutto anatroccolo Arturo sapeva fare cose che lasciavano i miei coetanei a bocca aperta. Iniziai a conquistarmi rispetto ed ammirazione oltre al sostegno di don Silvio che un giorno mi disse: “Non è importante avere una vocazione religiosa, l’importante è avere una vocazione. Se la tua è quella di far sognare e sorridere, perseguila”. Uscii dal seminario a 17 anni con il senso della mia missione scolpito nell’anima».

Certo poi la sua vita è cambiata presto, il lavoro, il successo e gli spettacoli in giro per il mondo. Brachetti non ha mai amato il calcio, ma si è affidato alla dietologa della Juve e ai consigli di Ronaldo.

«La dietologa l’ho messa un po’ nell’armadio perché è difficilissimo seguire una dieta se ogni due giorni ti ritrovi in una città diversa, però mi ha lasciato un’eredità di linee guida: come Ronaldo mangio tanto riso in bianco, verdure crude, pollo alla griglia, pochissimo pane. E prima di andare a letto ginnastica e tisana. In casa ho uno spazio attrezzato a palestra e uno specchio che mi fa la radiografia ogni giorno. Mi metto in mutande e se vedo un po’ di ciccetta aumento il carico di lavoro. A mezzanotte o anche alle 2 di notte flessioni, stretching, elastici, pesi da 5 o 10 chili, corsa sul posto…».

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