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La Juve: «L’inchiesta sulle plusvalenze mette a rischio anche l’aumento di capitale»

La tempesta potrebbe portare all’esercizio del diritto di recesso: in quel caso l’aumento di capitale sarebbe di 255 milioni di euro e non di 400

La Juve: «L’inchiesta sulle plusvalenze mette a rischio anche l’aumento di capitale»
Db Torino 26/11/2019 - Champions League / Juventus-Atletico Madrid / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli

L’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Torino sulle plusvalenze potrebbe creare più di un problema alla Juventus, compreso mettere i bastoni tra le ruote all’aumento di capitale da 400 milioni fresco di sottoscrizione. Lo scrive la stessa Juve in un Supplemento informativo al Prospetto autorizzato alla pubblicazione dalla stessa Consob.

“Nonostante la Società abbia adottato un modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 – si legge nel documento pubblicato anche da Calcio e Finanza–, la Società è esposta al rischio di incorrere nelle sanzioni derivanti dall’inosservanza del D.Lgs. n. 231/2001. Qualora nei confronti degli esponenti aziendali dell’Emittente dovessero essere comminate sanzioni e/o condanne i requisiti previsti dalla normativa vigente per il mantenimento delle cariche e/o degli incarichi potrebbero venire meno e la reputazione dell’Emittente ne risentirebbe significativamente“.

“Dalle suddette evenienze – prosegue la comunicazione – potrebbero derivare impatti negativi, anche significativi, sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’Emittente e del Gruppo. L’Emittente ritiene che il decreto di perquisizione e sequestro e la notizia dell’esistenza di un’indagine da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino non configurino alla Data del Supplemento un mutamento negativo rilevante (c.d. “material adverse change”) il cui verificarsi – a termini del Contratto di Underwriting stipulato in data 22 novembre 2021 – consente ai Garanti di recedere dagli impegni di garanzia in relazione all’Aumento di Capitale, ciò tenuto  conto dello stadio iniziale delle indagini aventi ad oggetto le ipotesi di reato, ancora in fase investigativa da parte degli organi inquirenti”.

Ma, chiarisce la società, “sussiste il rischio che i Garanti ritengano che i suddetti fatti (i.e. decreto di perquisizione e sequestro e indagine da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino) configurino i presupposti per l’esercizio del diritto di recesso dall’impegno di garanzia in relazione all’Aumento di Capitale”.

In questo caso, “il capitale dell’Emittente,  tenuto conto dell’Impegno di Sottoscrizione EXOR, risulterebbe aumentato solo dell’importo di Euro 255 milioni rispetto al controvalore massimo dell’Aumento di Capitale deliberato pari a Euro 400 milioni”.

Se ciò avvenisse, “la capacità del Gruppo di mantenere il presupposto della continuità aziendale nell’arco di Piano verrebbe meno”.

 

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