ilNapolista

Insigne fa bene ad accettare il Toronto, come Adl fa bene a continuare ad offrire 3 milioni l’anno

A queste cifre é chiaro che sarà un addio. Lorenzo ha provato a vivere meno ombre e dare splendore alla gente e alla città. Ma non é nel suo Dna: non é Totti.

Insigne fa bene ad accettare il Toronto, come Adl fa bene a continuare ad offrire 3 milioni l’anno
Db Milano 21/11/2021 - campionato di calcio serie A / Inter-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Lorenzo Insigne
È ufficiosamente finita. La storia tra Insigne e il Napoli é ai titoli di coda. E’ arrivata l’offerta folle, irrinunciabile. Il Toronto offre ad Insigne 11,5 milioni di euro all’anno più 4,5 milioni di euro di bonus. Un’offerta mostruosa per il capitano del Napoli che si appresta a cambiare aria. Con queste cifre é chiaro che Napoli ed Insigne si lasceranno. Si lasceranno nel modo più freddo e distaccato ed é un addio accettabile questo.
Sono quelle situazioni dove nessuno avrà colpe. La società quelle cifre non le avrebbe mai potute pareggiare ed Insigne lo sa, mentre Lorenzo si porterà a casa 50 milioni di euro all’età di 35 anni dove potrà tornare da ricco a Napoli (o ovunque lui voglia) e vivere la sua vita da napoletano senza avere il peso dei tifosi.
Inutile dire che la scintilla d’amore tra i tifosi napoletani e il capitano Lorenzo Insigne non é mai realmente esplosa. Non c’é stata mai la sensazione netta di un amore profondo, unico ed irrefrenabile né da una parte né dall’altra tant’é che la miglior stagione di Insigne é avvenuta con zero tifosi allo stadio. Ha sempre subito, consciamente e inconsciamente la pressione dei tifosi del Napoli, ha la “colpa” di dover essere profeta in patria e questo é compito arduo.
Andrà dove c’é un clima freddo Lorenzo, dove la gente segue il calcio come qui il golf; dove nessuno lo riconoscerà per strada e dove più che calciatore probabilmente farà il Tik Toker e le Stories sui social. Va in un calcio, onestamente, poco competitivo ed é un peccato per il valore tecnico di un calciatore che avrebbe potuto vivere meno ombre e dare più splendore alla sua gente e città. Ci ha provato ma non era e non é nel suo Dna. Insigne non é Totti. Chissà se ad Insigne mancherà Napoli a più di 7265 km di distanza. Chissà se l’attuale Capitano soffrirà ancora i suoi concittadini anche da lì oppure si godrà le cascate del Niagara con la sua famiglia.
Questa forzatura dell’essere profeta in patria é finita Loré. Buon viaggio. Grazie di tutto e ci vediamo sui freddi social network.
ilnapolista © riproduzione riservata