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Dal Cotugno: «Il virus non lascia scampo ai non vaccinati. Arrivano già gravissimi, siamo esausti»

Il professor Corcione al CorMez: «Abbiamo visto anche 30enni non farcela. I vaccinati in terapia intensiva sono pochissimi e tutti con tante patologie pregresse»

Dal Cotugno: «Il virus non lascia scampo ai non vaccinati. Arrivano già gravissimi, siamo esausti»
Db Milano 26/03/2021 - prevenzione diffusione Coronavirus / foto Daniele Buffa/Image nella foto: vaccinazione anti-Covid 19 Drive Through

Da stamattina l’ospedale Cotugno torna ad essere solo un centro Covid. Il Corriere del Mezzogiorno ha intervistato il professor Antonio Corcione, direttore della Rianimazione.

«I nostri infermieri sono esausti. Ragazzi che da due anni sono in trincea e dunque abituati a darsi da fare. Non è la stanchezza fisica che sta prendendo il sopravvento ma la frustrazione di assistere ogni giorno a persone che muoiono. Quasi nessuno riesce a guarire, nonostante tutti gli sforzi. É devastante, posso assicurarlo».

Si muore di più, spiega, perché

«Il virus è mutato e nei pazienti non vaccinati è molto più aggressivo. Non lascia scampo. Vediamo ogni giorno radiografie di polmoni compromessi quasi al cento per cento. Intubiamo i pazienti perché con la ventilazione non abbiamo risultati, facciamo ogni sforzo possibile prima di arrenderci».

I vaccinati finiscono ricoverati nei reparti ordinari e dopo qualche giorno tornano a casa, i non vaccinati, invece, non si fidano del vaccino nemmeno in punto di morte.

«Allargano le braccia e spesso ci accusano di non volerli curare. Qualcuno quando arriva ed è già gravissimo mente e dice che ha fatto il vaccino. Scopriamo naturalmente subito che non è così. E loro ci guardano terrorizzati e allargano le braccia. Come se fossero rassegnati a morire. Fa male al cuore».

Continua:

«Chi non si è voluto vaccinare e incappa nel virus ha pochissime probabilità. Non abbiamo mai visto lastre di polmoni cosi mal ridotti».

L’età media dei deceduti è purtroppo bassa.

«Abbiamo visto anche ragazzi di 30 e 40 anni non farcela. Ed è questo che i no vax non capiscono. Credono che l’età sia uno scudo. Non è così. Diciamo che si attesta attorno ai 50 anni».

In terapia intensiva i vaccinati sono pochissimi e tutti con patologie pregresse.

«C’è qualcuno che è vaccinato ma ha talmente tante patologie pregresse che il Covid è soltanto l’ultima delle patologie».

Il professore lancia un appello.

«Vaccinatevi, è l’unico modo per sconfiggere il virus che muta. Oggi più di un anno fa è importante. Chi si è vaccinato se la cava con una influenza forse un po’ più aggressiva ma nulla più».

I decessi, tra i vaccinati sani, sono nell’ordine di

«uno, due su mille. Sappiamo tutti che anche prima del Covid si poteva morire di influenza o di polmonite».

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