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Mbappé: «Accetto di correre per Messi quando lui cammina. Perché… è Messi»

A L’Equipe: “Assaporo ogni momento con lui. L’avevo messo su un poster con la scritta ‘non riuscirò mai a giocare con lui’. Volevo giocare con grandi campioni, e sono stato servito”

Mbappé: «Accetto di correre per Messi quando lui cammina. Perché… è Messi»
Lisbona (Portogallo) 23/08/2020 - finale Final Eight Champions League / Paris Saint Germain-Bayern Monaco / foto Getty/Uefa/Image Sport nella foto: Kylian Mbappe'

Oltre alla questione, infinita, del suo mancato trasferimento al Real Madrid, Kylian Mbappé parla in una lunghissima intervista a L’Equipe del suo rapporto “alla pari” o quasi con le altre superstar del Psg.

Ho sempre detto che volevo giocare con grandi giocatori, quindi quest’anno sono servito. Quando giochi con grandi giocatori, devi sacrificarti. Non sei più l’unico grande giocatore. Non sei più solo tu, sei tu e il resto”.

E quindi devi cambiare anche ruolo…

“Nessun problema, è una gerarchia stabilita. Accetto di correre quando Messi cammina, nessun problema. Perché lui è… Messi! Non avrei mai immaginato che venisse qui. È uno dei pochi giocatori che ho messo su un poster con la scritta “impossibile per me giocare con lui”. Ero certo che non avrebbe mai lasciato il Barcellona. Assaporo ogni momento con lui. Non dobbiamo mai dimenticare che è pur sempre un privilegio. È uno che ama il calcio. Parla con tutti, cerca di inserirsi a modo suo, anche se è un po’ timido. Ma in campo non è timido. Con Neymar era qualcosa di simile quando è arrivato. È stato straordinario. Ma Messi è un’altra cosa. È incredibile pensare che l’unica altra maglia che indossa, oltre a quella del Barcellona, ​​sia quella del PSG. Dobbiamo renderci conto che è qualcosa di straordinario”.

E sul piccolo screzio con Neymar:

“Sì, sì, l’ho detto. Sono cose che succedono di continuo nel calcio. Semplicemente non deve restare niente. Quindi subito dopo, viste le ripercussioni, ne ho parlato con lui. Abbiamo fatto tante chiacchierate come questa in passato e continuerà così, perché vogliamo vincere, ma non ci deve essere risentimento. Rispetto il giocatore e l’uomo e ammiro quello che è”.

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