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Una brutta serata per gli adaniti: celebriamo l’intelligenza di Allegri

Al Chelsea ha lasciato il possesso palla. A Tuchel gliel’ha incartata. Lo ha battuto con una squadra sopravvalutata. Il valore aggiunto è lui

Una brutta serata per gli adaniti: celebriamo l’intelligenza di Allegri
Torino 14/07/2021 - raduno Juventus / foto Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Bisogna chiarirsi su un punto: si può essere pro Rolling Stones, ma non si possono definire i Beatles l’anti-musica. Ci siamo rassegnati all’idea che esistano gruppi di persone convinti che il calcio sia un surrogato delle ideologie che non ci sono più. Ma loro devono rassegnarsi all’esistenza di persone che ancora concepiscono il calcio come una sfida di intelligenze, come uno sport in cui la capacità di adattamento alle diverse situazione giochi un ruolo fondamentale. Persone che non hanno principi sacri cui immolare le proprie esistenze.

Si era troppo frettolosamente suonato il requiem per Massimiliano Allegri un signore che ha vinto cinque scudetti consecutivi con la Juventus e uno col Milan, che ha giocato (e perso) due finali di Champions con una squadra che non aveva alcun titolo per arrivare alla partita decisiva. Un uomo che sa essere anche scostumato, pure peggio (come a Napoli quando ha provato in ogni modo a provocare Spalletti). Ma negare che sia un grande allenatore è come negare che Inzaghi (Pippo ovviamente) sapesse fare il centravanti.

Allegri l’ha incartata a Tuchel non l’ultimo arrivato. E gliel’ha incartata con una squadra che è decisamente sopravvalutata nella valutazione della rosa (la compiacenza mediatica ha il suo peso). Che ai nostri occhi ha un solo fuoriclasse: Federico Chiesa e che soprattutto a centrocampo ha giocatori sovradimensionati. La Juventus di Allegri non è affatto una grande squadra. Il valore aggiunto è lui.

Al Chelsea ha lasciato il possesso palla (statistica più inutile della storia mondiale degli sport): 66% che ha prodotto due tiri nello specchio della porta. La Juventus di tiri nello specchio della porta ne vanta uno: basta e avanza.

Stasera, di fronte ai microfoni, ha fornito una versione alternativa del detto napoletano: “quando il mare è calmo, ogni strunz è marenaro”. E lui che è di Livorno, ha dichiarato:

Di solito i marinai quando sono in tempesta trovano sempre la via d’uscita. Abbiamo fatto una bella fase difensiva, abbiamo sofferto poco a parte un tiro di Lukaku e un colpo di testa nel finale. Sono contento, non posso dire niente ai ragazzi.

Ha giocato con Chiesa e Bernardeschi davanti. Non ha versato neanche una lacrima per le assenze di Morata e Dybala. Non ha dato punti di riferimento alla difesa dei Blues. Ha aspettato e quando ha avuto l’occasione, ha colpito. Avrebbe potuto segnare ancora. Chi ama il calcio pensato, intelligente, non può non amare Allegri. Magari ce ne fossero. Lui non professa il suo calcio, non esiste il suo calcio. Esiste il calcio.

È una serata triste per gli adaniti. Cui rivolgiamo un consiglio non richiesto: tutelate la diversità, un calcio solo di adaniti sarebbe un calcio inguardabile.

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