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Gravina: «Entro sei mesi la Salernitana deve cambiare proprietà. Saremo attenti e vigili»

“Il Benevento ha mandato una diffida con richiesta di accesso agli atti. Ha tutto il diritto di poter chiedere verifiche”

Gravina: «Entro sei mesi la Salernitana deve cambiare proprietà. Saremo attenti e vigili»

Al termine del Consiglio federale di oggi, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa. Tra i temi affrontati, anche quello della Salernitana, la cui iscrizione alla Serie A è stata autorizzata proprio poche ore fa.

“Abbiamo iniziato a discutere sull’esigenza di avere la riapertura degli stadi, ho mandato una richiesta alla Vezzali per la totale riapertura degli impianti dando la disponibilità nell’adottare i protocolli che il CTS riterrà opportuno adottare. In linea con l’andamento tra calo dei contagi e incremento costante della politica vaccinale. Abbiamo affrontato la situazione relativa agli adempimenti della Salernitana. Ho solo un obiettivo la tutela del calcio italiano. Ho posto una condizione economica, la nostra classe dirigente deve prendere degli impegni e mantenerli. Saremo molto attenti e vigili. C’è un termine di sei mesi, entro i quali la Salernitana deve cambiare proprietà attraverso il trustee”.

Da quando può essere ceduta la Salernitana?

“La Salernitana può essere veduta anche domattina, anzi doveva esser stata già venduta viste le nostre norme. Deve essere sul mercato a cominciare da oggi”.

Sulla richiesta di accesso agli atti del Benevento:

“Per cultura mi attengo ai fatti. Il Benevento ha mandato una diffida con richiesta di accesso agli atti che non sarà impedita per lavorare in trasparenza. Il Benevento ha tutto il diritto di poter chiedere verifiche”.

Sulla Nazionale

Questa Nazionale è un simbolo di unità dell’Italia. E’ il risultato di un’equazione semplice e straordinaria: è cuore, più anima e coraggio. Il concetto di bellezza è il risultato di quest’equazione. Tutto il club Italia ha lavorato su un progetto straordinario, il risultato più bello non è aver centrato la finale ma è tutto quello che quel risultato sta portando al paese. C’è un concetto di unità che sta emergendo, era una necessità che volevamo far capire a tutti i nostri interlocutori sportivi e istituzionali. Tutti gli italiani avevano bisogno di un collante che oggi è dato da questi ragazzi che stanno tracciando e disegnando dall’11 giugno. Stanno raccogliendo i frutti di radici profonde”.

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