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Il “rosso” Benitez verso l’Everton, nonostante il malumore dei tifosi

Moshiri è convinto, ed pronto a fargli un’offerta ufficiale. La gente non è contenta, ma essere un simbolo del Liverpool non è grave come essere considerato omofobo e sessista

Il “rosso” Benitez verso l’Everton, nonostante il malumore dei tifosi

Rafa Benitez potrebbe davvero tornare a Liverpool, ma sull’altra sponda: l’Everton ha avuto ulteriori colloqui con l’ex tecnico dei Reds ed è pronto a fargli un’offerta ufficiale.

Benitez, scrivono un po’ tutti i media inglesi, è diventato il candidato numero uno dopo un altro giro di valutazioni con Farhad Moshiri, il principale azionista del club. Nonostante il malumore dei tifosi, che non hanno dimenticato il Benitez “rosso” sulla panchina ad Anfield, e in particolare i commenti fatti dopo un derby del Merseyside nel febbraio 2007, quando definì l’Everton “un piccolo club”. Il rosso è un colore bandito, al punto che ai tesserati dell’Everton è vietato persino avere automobili rosse.

Ora che il club è rimasto orfano di Ancelotti però, tanto piccolo non lo è più. E va sottolineato che in Inghilterra anche la protesta della gente rispetta una scaletta di valori: essere stato il simbolo della squadra rivale è sì brutto, ma conta meno dell’essere considerato omofobo e sessista (come nel caso di Gattuso, respinto in malo modo dalla protesta popolare quando è stato accostato al Tottenham).

Moshiri è consapevole dell’ambiente ma procede, scrive il Daily Mail. Il miliardario iraniano deve ancora fare un’offerta formale a Benitez, è data per imminente.

L’Everton non ha tempo da perdere: la squadra dovrebbe tornare al Finch Farm, per il ritiro il 5 luglio e sono passati 21 giorni da quando Carlo Ancelotti se ne è andato al Real Madrid. Benitez subentrerebbe ad Ancelotti, così come avvenne al Real Madrid nel 2015.

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