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Napoli a trazione Osimhen: 4-1 allo Spezia e si torna in zona Champions

Il nigeriano assoluto protagonista: due gol (in totale sono dieci) e un assist. Fa a pezzi lo Spezia di Italiano che gioca all’olandese senza Cruyff

Napoli a trazione Osimhen: 4-1 allo Spezia e si torna in zona Champions

Stavolta non c’è stato alcun Nandez a rovinare la giornata al Napoli e a Osimhen. Adesso le copertine saranno meritatamente dedicate tutte a lui, al nigeriano che sta trascinando il Napoli alla conquista della Champions League (qualificazione). Ha segnato due gol allo Spezia, in totale fanno dieci, e un assist per il 4-1. Le reti sono state sei nelle ultime sei partite. Il Napoli è salito a 70 punti e, comunque vadano le altre partite, potrà godersi per una giornata il ritorno tra le prime quattro. Vittoria per 4-1 sul campo dello Spezia; 3-0 a fine primo tempo.

Osimhen è stato il protagonista della vittoria che alla fine è stata sin troppo facile contro lo Spezia che si è rivelato, oltre che più debole (ma questo lo si sapeva già), anche ingenuo e leggerino. Qui il Milan ha perso, l’Inter ha pareggiato, la Lazio ha sofferto. Il Napoli invece ha passeggiato. E ovviamente ha meritato. Ha dominato. Tre gol, tutti nel primo tempo. Il primo con Zielinski su classica azione della squadra di Gattuso sulla destra, con cross basso di Di Lorenzo per il polacco. Poi, il remake di Bologna-Napoli. Lì, Osimhen se ne andò uno contro uno a Danilo. Con lo Spezia ha ballato sulla linea del fuorigioco alta a centrocampo, e si è involato verso Provedel: finta sul secondo palo e pallone sul primo. Prima dell’intervallo c’è stato ancora il tempo del terzo gol. Ancora una linea alta, su punizione, Osimhen ha bruciato tutti e ha sparato in porta l’assist di Insigne. E nella ripresa, a dieci minuti dalla fine, sul 3-1, è ripartito con la difesa avversaria altissima e stavolta ha imbeccato Lozano per il 4-1.

Italiano è certamente un bravo allenatore, sta riuscendo a salvare lo Spezia ed è un’impresa. Su questo c’è poco da aggiungere, solo da fare i complimenti. Ma ci permettiamo di dubitare che siano bravi soltanto quei tecnici che giocano con la linea del fuorigioco a centrocampo. A noi sembrano anche sprovveduti e incoscienti, probabilmente è un modo di vedere il calcio. È meglio giocare all’olandese se hai Cruyff, o se hai una condizione atletica ottimale, altrimenti rischi di prenderne quattro. Se fossimo tifosi dello Spezia, oggi certamente avremmo sfogliato il calendario.

Il dibattito ovviamente verterà sulle tredici partite saltate dal nigeriano tra infortunio e virus. Sapete come la pensiamo. Il Napoli sta vincendo senza Lozano e senza Mertens. L’assenza di Osimhen ha pesato come nella Roma ha pesato quella di Zaniolo, nel Milan quella di Ibrahimovic, nella Juventus quella di Dybala. Sarebbe stato meglio se non si fosse infortunato. È ovvio. Non vorremmo qui irrompere con paragoni irriverenti ma il Milan – e lo sappiamo bene – vinse lo scudetto sacchiano praticamente senza Van Basten, così come la Lazio gettò uno scudetto già vinto dopo aver perso Vieri per metà campionato. Non convinceremo nessuno. Ma ci teniamo a dire che sì, è meglio con Osimhen, che sì Osimhen è un bel calciatore ma è fisiologico fare i conti con le assenze, soprattutto in questa stagione. Per noi, sono discorsi inutili perché non c’è nulla oltre all’ovvietà.

Il Napoli era sotto osservazione per l’aspetto atletico. Contro il Cagliari il Napoli era parso sulle gambe, soprattutto nel finale. Sensazione che in parte abbiamo rivissuto oggi contro lo Spezia che non è più quello brillante di qualche settimana fa. È anche fisiologico  il calo nel finale. Il quarto gol di Lozano ha evitato eventuali sofferenze nel finale.

Ha tenuto l’inedita coppia centrale difensiva Manolas-Rrahmani, anche qui a dimostrazione che il Napoli può serenamente vincere senza Koulibaly e anche senza Maksimovic. Proprio perché ha la rosa più profonda dell’era De Laurentiis. La nota stonata è l’infortunio di Mertens, ancora una volta toccato duro alla caviglia e costretto a uscire dopo appena sette minuti (era entrato al posto di Zielinski). Martedì a Fuorigrotta arriverà l’Udinese.

Il Napoli può contare sul calendario migliore ma non è fortuna, vuol dire che si è ben comportato quando ha affrontato squadre più forti e lo dimostrano le vittorie su Milan, Roma e Lazio. Raggiungere l’obiettivo Champions sarebbe una dimostrazione di maturità. In Germania procedono senza polemiche anche dopo aver annunciato il cambio allenatore a stagione in corso. L’Italia non è la Germania, lo sappiamo. Ma nemmeno prova a somigliarle. Si compiace troppo del proprio modo di essere.

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