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Eriksen: «All’inizio non avevo capito che dovevo seguire il sistema di Conte. Voglio restare all’Inter»

Alla Gazzetta: “Col mister c’è sempre un piano generale da seguire. Bisogna essere preparati, sapere sempre dove sono i compagni e dove possono spostarsi”

Eriksen: «All’inizio non avevo capito che dovevo seguire il sistema di Conte. Voglio restare all’Inter»
foto Hermann

La Gazzetta dello Sport intervista il calciatore dell’Inter Christian Eriksen. Sei mesi fa sembrava una scheggia fuori posto negli ingranaggi della squadra di Conte, poi ha trovato una quadra.

«Sei mesi fa vivevo una certa situazione, ma ora abbiamo vinto un trofeo e posso solo dire di essere molto felice di stare all’Inter».

Aggiunge:

«Io sono arrivato con la mente aperta per imparare. Quello che non ho capito all’inizio è che dovevo seguire sempre il sistema di Conte. Che dovevo eseguire e ricordare tutte le giocate che lui aveva preparato per la squadra. In precedenza, ero più abituato all’intuito, ero libero di prendere decisioni in un secondo in base a quello che vedevo. Invece col mister c’è sempre un piano generale da seguire. Bisogna essere preparati, sapere sempre dove sono i compagni e dove possono spostarsi. Ho dovuto imparare tutto questo, adattarmi a un ritmo diverso, poi a gennaio ci siamo parlati e ho iniziato a giocare di più e a dimostrare che ero capace».

Gli viene chiesto se il suo futuro sarà lontano dal club.

«Sei mesi fa potevo essere considerato fuori, è vero, ma ora è cambiato tutto. Nessuno può prevedere il futuro, ma sono contento di restare qui e di avere uno scudetto sul petto».

Nell’intervista si parla anche di Superlega. Perché i calciatori italiani non hanno detto niente?

«E’ un progetto di cui nessun giocatore sapeva niente e che in due giorni è finito, quindi è difficile farsi un’idea. Come calciatore devi rispettare il club in cui ti trovi, e il club a sua volta deve rispettare i tifosi e tutta la gente coinvolta. Semplicemente, non avevamo niente da dire perché quella è una decisione di club e proprietari: non so nel futuro, ma al momento non è un progetto sul tavolo».

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