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Mahmood: «A scuola sono stato vittima di omofobia. Avevo paura di reagire al bullismo»

A Repubblica: «Ora mi sento potente grazie al mio mestiere, reagirei. Bisogna approvare la legge Zan. Che ancora una norma così manchi in Italia è semplicemente allucinante, da vergognarsi» 

Mahmood: «A scuola sono stato vittima di omofobia. Avevo paura di reagire al bullismo»

Repubblica intervista Mahmood, vincitore del Festival di Sanremo nel 2019. Si schiera a favore della legge contro l’omotransfobia. E’ necessaria, dice. Bisogna sbloccare la Legge Zan.

«Che ancora una norma così manchi nell’ordinamento italiano è semplicemente allucinante, da vergognarsi».

E continua:

«Non solo per questo: in generale è una questione di dignità, di tutela dei diversi. Una legge così rende più liberi tutti, non solo chi ne viene protetto».

Parla di sé:

«Non ho mai detto di essere gay. La mia è una generazione che non rileva differenze se hai la pelle di un certo colore o se ami qualcuno di un sesso o un altro. Io sono fidanzato, ma troverei poco educata la domanda se ho una fidanzata o un fidanzato. Specificare significa già creare una distinzione».

Da giovane è stato oggetto di omofobia.

«Alle medie e al liceo basta poco per essere attaccati: ero cicciottello, nerd, con gli occhiali, un pochino scuro di pelle, insomma mi distinguevo dalla norma. E bastava poco perché partissero insulti anche a tema sessuale».

A scuola ha assistito spesso ad episodi di violenza contro i più fragili.

«Soprattutto appunto a scuola. Si prende di mira il fragile, non necessariamente l’omosessuale, lo si insulta, lo si distrugge. A volte non si arriva a conseguenze fisiche, ma le assicuro che in tanti casi fanno ben più male le parole che i pugni e i calci. Ne uccide più la lingua che la spada, ed è drammaticamente vero. Posso dirlo io che con le parole ci vivo, quanto fanno male le parole».

Ammette di non aver mai reagito quando ha assistito ad episodi simili.

«No, avevo paura, mi sentivo impotente. Ora invece mi sento potente: grazie al mio mestiere ho la possibilità di essere ascoltato anche quando parlo e non solo quando canto. Ora sì che reagirei. E reagirò, contro chi vuole limitare la libertà sessuale e in definitiva l’identità di chiunque di noi. Sono pronto a battermi con tutti i miei mezzi perché la legge Zan sia approvata».

 

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