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“I calciatori sono gli unici a non aver capito che la pandemia ha stravolto tutto”

Calcio e Finanza: “Prima avevano il coltello dalla parte del manico. Chiedono ancora stipendi che sarebbero esagerati in una situazione normale”

Il calciomercato dei grandi giocatori protagonisti, a far leva sul ricatto del parametro zero con i club pronti a investire miliardi come avvoltoi, è finito. La pandemia ha cambiato i meccanismi di contrattazione, e ai livelli più alti ormai il sistema è frenato da una sorta di stallo alla messicana: i giocatori, gli agenti e i club si tengono in ostaggio a vicenda.

Lo scrive Calcio e Finanza, analizzando la situazione delle grande trattative del calcio europeo.

Gli unici a non essersi accorti della crisi – scrive Matteo Spiazzante –  stando alle cronache legate al calciomercato negli ultimi giorni, sembrano essere proprio i giocatori. Passi indietro da parte dei calciatori che stanno trattando nuovi contratti non se ne sono visti, anzi. Non sono mancate le richieste di stipendi che sarebbero esagerati in una situazione normale, figuriamoci nel momento che vive il calcio oggi”.

Una situazione in cui “almeno per quanto concerne i campioni più celebrati, in cui tutti si tengano in ostaggio a vicenda, in cui è difficile capire chi abbia il coltello dalla parte del manico (al contrario di quanto avveniva fino al mercato pre-Covid, in cui era sempre dalla parte dei calciatori in scadenza): molti club non possono permettersi di perdere a zero giocatori, considerando le difficoltà nell’andare ad investire molto sul mercato, ma anche gli stessi calciatori non sono più nella posizione di poter chiedere cifre troppo elevate, perché società disposte ad esagerare sembrano non essercene più”.

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