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Abidal: «Il Barca è gestito male, non ha preso Pochettino e Neymar per questioni politiche»

Prima intervista dopo la rottura col diesse “nemico” di Messi: “Nel 2019 c’era una grandissima azienda che poteva salvarli, ma si vergognavano a far vedere che non gestivano bene il club”

Abidal: «Il Barca è gestito male, non ha preso Pochettino e Neymar per questioni politiche»

“A dicembre 2018, dopo un’analisi completa dell’allenatore, del suo staff e della squadra, ho raccomandato di cambiare Ernesto Valverde. Ho detto al presidente ‘Penso che questa sia la decisione che devi prendere ora’. E lui mi ha detto “no, non è facile”. Invece, poi, gli ha rinnovato il contratto due mesi dopo, il contrario di quanto gli avevo suggerito io. E’ stato un po’ strano per me”.

E’ la prima volta dal suo addio al Barcellona che Eric Abidal parla. Il direttore sportivo della rottura tra società e squadra, dello scontro con Messi, si toglie un po’ di sassolini dalle scarpe un anno dopo il contratto risolto coi blaugrana, in una lunga intervista al Telegraph.

A cominciare dall’allenatore. A suo dire Pochettino non fu preso per una questione “politica”, perché veniva dall’Espanyol.

Meno di 12 mesi dopo aver prorogato il suo contratto, il Barcellona licenzia Valverde.

Nella mia lista c’erano Mauricio Pochettino, Quique Setien, Max Allegri e Xavi Hernandez. Fu preso Quique, ma la mia prima opzione era Pochettino. Dissi al consiglio ‘Devo portare il miglior allenatore possibile sul mercato. Volevo il meglio e Pochettino è uno dei migliori. Ha raggiunto la finale di Champions League con il Tottenham, ha una buona filosofia di gioco, una buona filosofia di allenamento, i giocatori lo adorano e penso che sarebbe un allenatore perfetto, con un vero progetto”

Sapevo che c’era un problema politico perché ho presentato la mia argomentazione al consiglio e alcune risposte si sono concentrate sull’Espanyol e non sulla parte tecnica. Aveva fatto un’intervista molti anni fa, non dirò che ha parlato male del club, ha detto qualcosa sull’andare in Argentina prima di allenare il Barcellona. Questo è stato un problema per l’ego di alcune persone e hanno detto no ‘perché non rispetta il club’. Ma molti anni fa Mourinho aveva detto che il Barcellona è sempre stato nel suo cuore per poi diventare allenatore del Real Madrid. Succede. Non devi mescolare la politica con le decisioni professionali, ma il Barcellona è un club unico con un consiglio di amministrazione ampio e molte persone che prendono le decisioni”.

Un mese dopo il licenziamento di Valverde e la nomina di Setien, Abidal viene attaccato pubblicamente da Messi per aver rilasciato un’intervista in cui accusava la squadra di non impegnarsi abbastanza.

“Avevo ragione”, dice ora Abidal. “Avevano bisogno di allenarsi più duramente secondo me. Ma non ho mai detto che i giocatori volessero sbarazzarsi dell’allenatore. Messi mi ha parlato personalmente. Abbiamo avuto una conversazione dura, ma lo accetto. Nessun problema perché devi essere trasparente. Mi sentivo molto a mio agio perché era l’unico giocatore che mi parlava così, l’unico. Lo rispetto. Capisco anche che Messi è il capitano e voleva difendere la squadra, ma non ho mai detto che Messi mi avesse detto di fare fuori l’allenatore. Mai”.

Abidal dice inoltre che, fosse stato per lui, avrebbero ripreso Neymar al posto di Griezmann:

“Dieci giorni prima della fine della finestra di mercato, andai a Parigi per parlare con Leonardo. Ero con il mio CEO, e stavamo parlando di Neymar. Se l’amministratore delegato va a parlare col Paris Saint-Germain, è perché possiamo ingaggiarlo. Se non avessimo firmato con Griezmann prima, penso che l’avremmo ripreso, era quello di cui avevamo bisogno. Non si tratta di quale giocatore sia migliore, era quello che pensavo fosse la posizione di cui avevamo bisogno in quel momento. La squadra aveva bisogno di una vera ala. Il presidente ha deciso di prendere Griezmann”.

“Uno degli argomenti contro Neymar era che aveva una causa in tribunale contro il club. Hanno detto che avrebbe dovuto interrompere il processo in tribunale per tornare. Non era un mio problema perché non ero al club quando è avvenuta quella disputa. A mio avviso, potevo ingaggiare il giocatore, ma non è successo”.

Il debito del Barcellona nel frattempo è cresciuto a dismisura. E anche su questo Abidal ha qualcosa da dire:

“Guarda, a marzo 2019 ho presentato un’azienda al club. Non posso nominarli, ma li ho presentati all’amministratore delegato e al direttore generale dell’epoca, Pep Segura, e ci siamo incontrati due volte in Inghilterra. Questa azienda era pronta a investire un’enorme quantità di denaro nel club per risolvere l’intera situazione in quel momento. Hanno parlato con il club fino a novembre 2020, per più di un anno, ma alla fine non è successo nulla.

“Penso che fosse possibile risolvere la situazione finanziaria. Non era facile perché erano enormi, con enormi quantità di denaro e in quel momento il Barcellona proteggeva tutte le informazioni sui conti. Quando hai un’azienda che vuole investire, vuole sapere tutto. Il Barcellona ha impiegato tempo per fornire informazioni perché, a quel tempo, volevano mantenerle segrete. Capisco che forse ti vergogni di dimostrare alla gente, ai grandi, che non stai gestendo bene il club. Ma queste persone possono aiutarti a gestirlo meglio, quindi dai loro le informazioni. Ma al Barcellona tutti volevano proteggersi”.

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