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Moderna, contro le varianti si testa la terza dose del vaccino

Noubar Afeyan, cofondatore e presidente di Moderna al Corsera: «In due settimane potremmo sviluppare un vaccino diretto contro una variante del coronavirus»

Moderna, contro le varianti si testa la terza dose del vaccino

Le varianti del coronavirus sono al momento una delle maggiori preoccupazioni, sia perché non si conoscono tutti gli effetti che le variazioni possono portare, sia perché non è certo che i vaccini al momento a disposizione possano proteggere da tutte le varianti. Proprio su questo tema ha parlato al Corriere della Sera Noubar Afeyan, cofondatore e presidente di Moderna, una delle aziende che produce i vaccini attualmente disponibili

«A noi bastano due settimane per sviluppare un vaccino diretto contro una variante del coronavirus».

È la sua prima risposta incoraggiante sul tema.

«Diverso è il discorso relativo ai tempi di approvazione: serve un certo numero di casi di infezioni da variante per poter svolgere i test».

Poi ci sarà lo step dell’approvazione, in totale ci potrebbero volere due mesi. Ma non è detto che tutto questo processo sia necessario, spiega Afeyan

«Stiamo per esempio ragionando sulla possibilità di somministrare una terza dose (booster) del vaccino sviluppato sulla sequenza originaria. Dopo la somministrazione, l’organismo produce anticorpi diretti verso molte parti della proteina Spike (che permette al virus di entrare nelle cellule, ndr): una variante può sfuggire in alcuni punti, ma non in tutti».

Intanto procedono anche i test sugli adolescenti

«Non manca molto, stiamo andando avanti coi test e appena saremo pronti chiederemo l’approvazione per la fascia 12-18 anni. Inoltre abbiamo avviato un nuovo studio per i bambini dai 6 mesi ai 12 anni che include nuovi dosaggi, più bassi ovviamente rispetto degli adulti»

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