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Gattuso:«Petagna lo valutiamo domani. Complimenti a Mertens che sta stringendo i denti»

Il tecnico in conferenza stampa: «Dries non è al 100%, si sta allenando con i dolori e gli antinfiammatori».

Gattuso:«Petagna lo valutiamo domani. Complimenti a Mertens che sta stringendo i denti»

Alla vigilia della Supercoppa Juventus-Napoli l’allenatore del Napoli, Rino Gattuso, ha parlato in conferenza stampa.

Come sta Petagna? E Mertens?

«Tutto quello che doveva fare Petagna l’ha fatto. Domani abbiamo ancora una seduta di allenamento, domani lo valutiamo. A Dries dobbiamo fare solo grandi complimenti, sta stringendo i denti da quando è tornato dal Belgio. Non è al 100%, si sta allenando con i dolori e gli antinfiammatori».

«Quando si gioca con la Juve ci sono sempre svantaggi, hanno una grande mentalità, sono giocatori che non devono sentire l’odore del sangue. Sono mentalmente preparati. Domani non sarà una passeggiata, dobbiamo rispettarli. Affrontiamo un grande club e una grande squadra».

Eri una vittima preferita degli scherzi di Pirlo, cosa significa ritrovarlo in panchina?

«Abbiamo cominciato a giocare presto in Nazionale. Abbiamo vinto tutto quello che dovevamo vincere. E’ stato molto importante per la mia carriera, l’ho aiutato anche io, c’è una grande amicizia, abbiamo condiviso tante cose dentro e fuori dal campo. C’è un grande rapporto. Domani è una partita di calcio, spero di dargli un rammarico, ma vinca il migliore. Ha preso più schiaffi da me in vent’anni che da suo padre».

Hai vissuto tante finali, spesso risolvono i dettagli. Domani ritroverete Valeri, ci hai pensato?

«No. Valeri è un ottimo arbitro, con i suoi assistenti. L’ultima Supercoppa se non sbaglio il Napoli l’ha vinta proprio con lui. E’ un professionista, non possiamo pensare che sia un problema per noi. Sa quello che deve fare, ha l’esperienza giusta per incanalare bene la partita. C’è grande rispetto».

Tu e Pirlo avete una serie di trofei invidiabili. Stamattina Zoff diceva che fosse in te non si fiderebbe di Pirlo. Sai come fregarlo?

«Le idee ci sono ma bisogna avere rispetto e non cadere nella trappola che la Juventus è in crisi. Spero che non ci caschino i miei giocatori. La Juve difficilmente ne sbaglia due di fila. Dobbiamo fare una partita di grande attenzione, fare le cose che ci vengono bene e mettere un po’ di attenzione in più a quello che ultimamente ci viene meno bene. Non dobbiamo commettere l’errore di pensare che la Juventus sia in crisi».

De Laurentiis voleva rinviare la Supercoppa, è contento di giocarla?

«Sul presidente non ho da rispondere nulla, ha chiarito lui quello che c’era da chiarire. Sulla nostra partita sono passati sei mesi, questa è un’altra partita, ci arriviamo con un’identità diversa. La Juve idem, perché ha cambiato qualcosina».

Questa partita quanto è importante per la crescita del Napoli in mentalitòà?

«E’ una finale. Ti può dare una botta di adrenalina portarla a casa, a livello mentale. Una sconfitta dobbiamo essere in grado di saper reagire perché si gioca ogni tre giorni. Siamo tutti, in tutto il mondo, a fare un altro sport, lo dico spesso. La Juve ha riposato meno di noi. C’è poco tempo, c’è paura, c’è un’aria strana da un anno a questa parte, nello spogliatoio, nelle case, dappertutto, perché si vive con questo dannato Covid. Non c’è tranquillità. Ti svegli ogni giorno con la paura di perdere giocatori, gli infortuni stanno aumentando. Siamo privilegiati perché veniamo pagati per giocare ma è difficile, perché i valori reali delle squadre non sono veritieri, manca qualcosa, in tutte le competizioni europee e mondiali».

Chi è la favorita, come si prepara?

«Bisogna dire meno possibile, guardare negli occhi i giocatori e parlando poco. La partita si prepara da sola. Abbiamo giocato contro la Fiorentina, non contro la Juventus, non c’entra nulla. Giocare contro la Juventus gli stimoli vengono da soli, dobbiamo farci trovare pronti e non farci sorprendere, vedremo alla fine come andrà».

Le caratteristiche calcistiche di Gattuso e Pirlo?

«Tutto sommato, come filosofia calcistica abbiamo la stessa cultura. Vediamo il calcio allo stesso modo».

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