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Se Maradona avesse giocato nella Juve, oggi sarebbe italiano

FALLI DA DIETRO – Poveracci sti agnellini. Sempre coinvolti in porcate orribili. Tutti contro di loro. La ministra si fa invitare da Fazio dove la Littizzetto dà lezioni di stile

Se Maradona avesse giocato nella Juve, oggi sarebbe italiano
FALLI DA DIETRO – 10a GIORNATA DEL CAMPIONATO 2020-21
Turno interlocutorio.
Nel club di testa vincono tutte tranne i Sangue-Oro. Che pare abbiano cose da recriminare.
Il Milan, sempre più certezza e sempre meno sorpresa, resiste in vetta anche senza Ibra l’eterno. E anche senza Kjaer.
Qualcuno mormora per il gomito di Romagnoli sul viso di Damsgaard in area.
Qualcuno mormora per un mani da rigore di Gabbia.
Qualcuno mormora per gli otto rigori in 10 partite, non tutti limpidissimi.
Qualcuno mormora di un campionato già è scritto nei piani alti.
Ma probabilmente sbaglia bersaglio.
I favoriti più favoriti di tutti si sa, sono i Suninter.
E per una volta vincono senza troppi problemi.
Trascinati dal solito Lukaku e dalla sorpresa Hakimi che sembrava essere stato messo in ripostiglio dal volubile Parrucca.
Eriksen? Il signor Volubile lo ha inserito al novantesimo. Per proseguire la stucchevole telenovela a distanza con la dirigenza.
E intanto è il danese che ne fa le spese. Gusto? No, disgustoso.
Passeggiando per Crotone.
Il Napoli di nuovo in maglia alba celeste.
Nulla da commemorare stavolta. Nessuna lacrima. Nessuna commozione
Semmai, visto che la casacca ha avuto successo, l’Impomatato rivolge un vago, commosso pensiero alla amata cassa.
Si replica il poker inflitto ai Sangue-Oro, ma non la determinazione e il gioco.
Nonostante la simpatica inconsistenza dei Pitagorici.
Si vedono tanti lanci lunghi. E questa è una bella novità. Perché è manna per le volate del Mariachi.
Certo il tiki-taka alle vongole resiste per lunghi tratti. Temo sia una fissa del Gattaccio e che del giochino sarà difficile sbarazzarsi.
Dunga Demme dà più equilibrio.
E poi quando il Gattaccio dalla panchina gli urla: ”Diegooo!”, è sempre un fremito.
Ancora una prestazione sfolgorante del Pibe di Fratta.
Cresce molto il Signorinello Pallido. Uno che salta l’uomo come nessuno. Uno che danza quando ha la palla. Uno che aspettiamo da anni nell’empireo dei top players.
C’è il Derby della Mole. Ma chi se ne frega.
Star della giornata è Fabio Paratici ex mediano pippa del Savoia e del Giugliano. Una vita sui campetti di provincia.
Poi improvvisamente in carriera.
Scala gli alti vertici della Signora Vecchia. Fa fuori niente di meno che Marotta e diventa “Più famoso di Mattarella”.
Non lo dice il cameriere del bar all’angolo. Ma il direttore generale dell’Università per Stranieri di Perugia.
Chiari segnali di come siamo ridotti con le Università.
Non crede alle sue orecchie per l’emozione, il direttore.
L’uomo più famoso del mondo ha chiamato lui.
Davvero? E perché ti ha chiamato? “E, praticamente niente, devo dare una mano a far passare l’esame di lingua italiana a Suarez”.
I PM indagano.
Poveracci sti agnellini. Sempre coinvolti in porcate orribili. Tutti contro di loro.
I PM indagano e ipotizzano la corruzione per l’esame-farsa.
Il procuratore di Perugia Raffele Cantone, chiede al capo dell’area tecnica juventina se avesse coinvolto nella vicenda personaggi delle istituzioni o della politica.
Lui olimpico risponde: “Assolutamente no”.
“False informazioni”.
La ministra De Micheli è costretta a intervenire. Sono amici d’infanzia. Poi lui ha scelto una squadra che vince sempre. Lei, sceglie sempre squadre che non vincono mai, e si affanna continuamente a galleggiare arrabattandosi un po’ a destra e un po’ a manca.
La Ministra deve farsi invitare di fretta e furia nel circoletto di Fazio per la marchetta di restauro immagine.
Scelta, tra l’altro, quanto mai azzeccata. Perché trattasi del programma culturale in assoluto più esclusivo della TV.
Non so se qualcuno si sia perso il dotto intervento della Litti a commento delle foto pubblicate da Wanda Nara nuda in groppa a un puledro. “Chissà dove è finito il pomello della sella, lei si arpiona così. Ha la Jolanda prensile”. Finezze così.
Tutto molto bello. Tutto molto “itagliano”.
Cosa succederà ora?
Ngnente, tranquilli. Ngnente.
Al massimo una multa.
E un paterno “Non lo facciamo più!” preso in prestito da Luca Cupiello, visto che siamo sotto Natale.
C’è il Derby della Mole.
E in campo scende la più brutta Juve della stagione, già precedentemente brutta di suo.
C’è tempo per ammirare Wilfried Singo questo diciannovenne ivoriano di cui ho già a lungo trattato nelle settimane precedenti, padrone assoluto della fascia destra.
Poi il crollo improvviso del Toro.
C’è un gol annullato a Cuadrado stranamente molto simile a quello del Toy Boy contro il Cagliari che però fu giudicato regolare.
Strano, perché ad arbitrare qui abbiamo messo l’Orsato.
Se ora non ci si può più fidare neanche degli amici.
Orsato, appunto. Tra l’altro, in settimana eletto dalla IFFHS miglior arbitro del mondo 2020.
Premio alla carriera per due perle insuperabili.
Oltre al famoso ginocchio di Pianic su Rafinha, anche l’incommensurabile cazzotto di Machaco Chiellini sul Gallo, proprio durante il derby dell’anno scorso.
Gli ergastolani in un quarto d’ora rimontano.
Con due azioni fotocopia. Cross dalla destra di Panita Cuadrado. Solito sciagurato schema difensivo dei granata con cinque giocatori liberi nell’area piccola e il portiere che non esce. Roba che manco in prima categoria.
Pensavo.
Se Diego avesse giocato nella Juve, oggi sarebbe italiano.
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