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“Finalmente un Natale senza nuore, figli e nipoti chiassosi e maleducati, che bello”

Una nonna scrive al Fatto: “Non avremo la casa invasa, non dovremo rimpinzarli con pietanze elaborate e sconvolgere le nostre abitudini, una parte di noi nonni è grata e sollevata”.

“Finalmente un Natale senza nuore, figli e nipoti chiassosi e maleducati, che bello”

Il nuovo Dpcm ha già rovinato le feste a milioni di italiani. Non sarà possibile, a tanti, ricongiungersi con le proprie famiglie lontane. Centinaia di nonni non potranno vedere i propri nipoti che abitano in altri posti di Italia. I social e i quotidiani sono pieni di voci contrarie al Natale a distanza. Ma c’è anche chi va controcorrente. Il Fatto Quotidiano, oggi, pubblica la lettera di una nonnina che si dice felice di questo nuovo modo di festeggiare il Natale. Si chiama Carla Casoni. Chiede che venga ascoltata anche l’opinione dei nonni come lei. Questa è la sua:

La casa invasa da figli, generi, nuore, nipoti e affini, spesso completamente estranei al nucleo famigliare, quasi sempre annoiati e quasi sempre rumorosi e maleducati, a volte invidiosi e con vecchi rancori malamente compressi, l’obbligo di doverli rimpinzare con pietanze elaborate, la previsione di mangiare avanzi per i successivi giorni, il disordine e la confusione sconvolgenti abitudini e stili di vita acquisiti e consolidati, la stanchezza accumulata che sarà poi faticosamente smaltita… fanno sì che la certezza di dover affrontare in solitudine anche questo periodo di cosiddette festività sia accettato con sollievo e gratitudine almeno da una parte di noi nonni”.

 

 

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