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Disastro Barcellona: «Chi ha allestito questa squadra, dovrebbe restituire i soldi spesi»

Stampa impietosa dopo lo 0-3 con la Juventus: «Koeman la smetta con gli slogan. ingannevoli. Ieri la squadra non si è presentata al Camp Nou»

Il quotidiano catalano Sport titola: “Calvario”. E nelle pagine interne: “La traversata del deserto”. La clamorosa sconfitta del Barcellona al Camp Nou (3-0 contro la Juventus) ha definitivamente aperto gli occhi sull’inizio di stagione della formazione guidata da Koeman. Che in Champions ha vinto cinque partite su sei in un girone semplice, tant’è vero che sono secondi per una sola sconfitta. In Liga va peggio: il Barça è nono, a 12 punti dall’Atletico Madrid anche se con due partite in meno. Se dovesse vincerle entrambe, si porterebbe al quinto posto. Ricordiamo qui che lo scorso gennaio il Barcellona esonerò Valverde mentre la squadra era prima in classifica.

El Paìs scrive che in campionato il Barcellona “è perso all’equatore della classifica”. Il quotidiano scrive che lo 0-3 con la Juve ha ricordato le umilianti sconfitte contro Roma, Liverpool e ovviamente Bayern. La partita dei catalani viene definita insipida, “Barcellona ancora una volta condannato da errori difensivi”.

E ancora:

“La squadra era talmente squilibrata che ha preso due gol in un batter d’occhio, come se avesse dimenticato di attaccare e difendere, senza un filo di gioco”.

La Vanguardia ricorda che il giorno della sua presentazione Koeman disse che “avrebbe cercato di restituire la gioia allo spogliatoio” evidentemente devastato dopo l’umiliazione col Bayern a Lisbona.

Scrive La Vanguardia che fin qui gli eufemismi utilizzati da Koeman si sono rivelati slogan ingannevoli, come ad esempio “in questa stagione la squadra è in costruzione” o “il club è entrato in una fase di transizione”. Frasi che dovranno essere gettate nel cestino.

L’obiettivo di Koeman in questo momento non dovrebbe essere altro che evitare la demolizione, riversare i suoi sforzi nella rianimazione di un gruppo morente. Il Barça ha bisogno di un allenatore che non collassi in questo momento come psicologo. Non è un modo di parlare, è un consiglio.

I problemi sono così tanti che è difficile stabilire da dove cominciare. Chi ha progettato la squadra attuale, con surplus di mezzepunte insulse e la mancanza di un centrale e un discreto terzino sinistro, dovrebbe restituire i soldi che ha speso per queste operazioni. Ieri Trincão e Griezmann, giocatori di una mediocrità esasperante, sembravano timorosi come prima di un appuntamento che richiedeva coraggio. L’obiettivo li ha spaventati.

La Vanguardia salva Messi che viene però definito esausto. “Ha smesso di essere quell’Atlante disposto a sopportare tutto il peso, a volte dell’intera istituzione”.

“Si possono rimpiangere gli infortuni, tutti di grande peso per una squadra fragile come quella attuale (Ansu Fati, Piqué, Sergi Roberto e Dembélé), criticare l’arbitro che ha concesso un rigore alla Juve – il primo – molto generoso. Ma sono lamentele che vanno silenziate perché i propri difetti sono talmente enormi che le scuse rischiano di sembrare ridicole.

Stanno arrivando tempi duri per Barcellona. Tempi ideali per sovvertire tutto. Per uscire dall’insopportabile inerzia. È ora di smettere di guardare la classifica di campionato e guardare in faccia la realtà. Bisogna essere onesti e ricominciare da capo. Ieri il  Camp Nou, senza pubblico, con vento e freddo, era uno scenario più inospitale e sconosciuto che mai. Ieri la squadra non si è presentata. La diagnosi è seria.

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