Il Ministro della Salute a RaiTre: “Ho firmato ordinanze pesanti e sono pronto a firmarne ancora se sarà utile per il nostro Paese”
“L’auspicio è che i controlli che l’Ema ha già avviato sulle sperimentazioni più avanzate possano avere un esito positivo anche prima. C’è un lavoro costante che va avanti con gli Stati Uniti. Ogni settimana ci siamo sentiti in questi mesi difficili con tutti i ministri del G7 e con il ministro della Salute degli Stati Uniti c’è stato un rapporto costante al di là dei fronti politici. Sul piano dei vaccini e della ricerca le relazioni sono costruttive e dobbiamo continuare a investire su di esse”
Sulla situazione dell’Italia e sulle ordinanze ha spiegato.
“Ho firmato ordinanze pesanti e sono pronto a firmarne ancora se sarà utile per il nostro Paese”, ha detto ancora Speranza. “Io sono il ministro della Salute e devo rispondere alla nostra Costituzione”, ha aggiunto. “Se verifico che c’è un rischio, io non ho paura di firmare”.
Il ministro della Salute ha sottolineato che “in queste ore si sta affermando un’idea per cui fare delle misure, scegliere delle restrizioni significa fare qualcosa di sporco. Dobbiamo rovesciare questa idea: significa salvare la vita delle persone, significare aiutare la popolazione e i medici che sono in difficoltà”.
C’è bisogno di consapevolezza tra le persone ha sottolineato Speranza
“Il virus circola dappertutto. Stare in zona gialla non significa stare in zona verde o stare in un porto sicuro. Le difficoltà ci sono in tutti i territori. Se non invertiamo la curva, il nostro servizio sanitario nazionale andrà in crisi. Dobbiamo ridurre drasticamente le relazioni sociali”
Purtroppo non possiamo sapere come evolverà la situazione e cosa accadrà nei prossimi giorni
“Non ci sono tabelle che ci dicono esattamente dove si va a finire. Noi sappiamo che le misure che stiamo mettendo in campo, soprattutto nelle zone rosse, produrranno sicuramente degli effetti di abbassamento del contagio. Ma c’è una variante decisiva, che è il comportamento delle persone, che può veramente cambiare le cose. Io però vedo ancora una consapevolezza che non è all’altezza del problema che stiamo vivendo”
E sulla possibilità che le Regioni comunichino dati incompleti o non corretti sulla diffusione del coronavirus, Speranza è netto:
“Siamo nel rapporto tra istituzioni. Sarebbe un reato molto grave dare dati falsi e penso che nella relazione corretta fra istituzioni le Regioni debbano necessariamente dare dati corretti. Dopodiché anche da parte della cabina di regia c’è un momento di approfondimento, verifica e controllo”.