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Se l’anno scorso il Napoli era in macerie (come diceva il popolo), adesso sono passate pure le ruspe

POSTA NAPOLISTA – Guardo le partite in uno stato di completa apatia. Le striminzite vittorie di Benevento, Bologna e Fiume hanno nascosto la polvere sotto il tappeto

Se l’anno scorso il Napoli era in macerie (come diceva il popolo), adesso sono passate pure le ruspe

Non credevo fosse possibile far morire la passione di un tifoso: è quello che mi sta accadendo. Non mi piace soffrire inutilmente, il patimento è giustificato fino a quando si intravede un barlume di speranza, altrimenti diventa masochismo. Ormai guardo le partite del mio Napoli in uno stato di completa apatia, mi rinchiudo in una camera iperbarica e dalla mia bocca non esce nemmeno una imprecazione. E ce ne volevano parecchie, considerando gli innumerevoli strafalcioni a cui ho assistito.

Non scrivo sulla onda emotiva della terza sconfitta interna consecutiva, in realtà le striminzite vittorie di Benevento, Bologna e Fiume sono state episodiche. Hanno nascosto la polvere sotto il tappeto, i problemi sono sempre rimasti irrisolti. Una squadra che non punge, attaccanti che non hanno la forza e la determinazione di abbattere la porta ,tiri velleitari che il più delle volte sono diretti sopra la trasversale, manco si giocasse a rugby.

E vogliamo parlare degli orribili svarioni della difesa? Dai tempi dell’oratorio non mi capitava di vedere un colpo di testa che spedisse in porta un pallone lanciato da centrocampo. Ancora non mi capacito per la testardaggine nel voler iniziare l’azione dal portiere, siamo l’unica squadra della serie A che non ci riesce. Dopo un anno sarebbe il caso di mettersi l’animo in pace e provare altro, invece continuano a coprirsi di ridicolo.

Guardando ciò che esprime il rettangolo verde, sembrerebbe che l’organico del Napoli sia il più scarso della serie A. Poi ricordi che ben sedici elementi sono stati convocati nelle nazionali e alcuni hanno fatto faville. Ritornati a casa, sembrano dei brocchi: qualcuno dovrebbe porsi delle domande. Per questo guardo la mia squadra come se fosse uno Spezia qualsiasi, ma lo Spezia per quanto scarso, ha una idea di gioco e i calciatori scendono in campo sapendo esattamente cosa fare.

Lo scorso anno i sapientoni sentenziarono che il Napoli era stato ridotto in macerie, dopo dodici mesi su quelle macerie ci sono passate pure le ruspe: coerenza vorrebbe che gli stessi ne prendessero atto. Ma va bene così, madama la marchesa:al prossimo giro sarà di scena la Roma e rivedremo la replica (delle tante che ci aspettano) degli orrori già visti. E a proposito di Roma mi sovviene il celeberrimo incipit ex abrupto di Cicerone: “Quousque tandem abutere,Catilina,patientia nostra?”

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