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«La Regione trucca i numeri sui letti disponibili. Non sappiamo dove mettere i malati»

A Repubblica Napoli parla un chirurgo del San Giovanni Bosco, che da mercoledì diventerà centro Covid. «Qui non è previsto neanche un posto di terapia sub-intensiva. E’ una follia. E’ quella che serve di più ai pazienti Covid»

«La Regione trucca i numeri sui letti disponibili. Non sappiamo dove mettere i malati»

Repubblica Napoli intervista un chirurgo dell’ospedale San Giovanni Bosco. Sceglie di mantenere l’anonimato perché ha paura di finire «sotto disciplinare o licenziato e accusa la Regione Campania di trasmettere dati “falsi” sui posti letto disponibili nella nostra regione. Parla proprio di «trucco dei numeri dei posti letto». Perché, dice, altrimenti non si spiega ciò a cui assistono lui e i suoi colleghi.

«A questo punto, dubito che i “miracoli” di cui si parla e la moltitudine di posti letto che le istituzioni regionali ci comunicano abbiano un legame con la realtà. La domanda è semplice. Se abbiamo qualcosa come oltre 1400 posti liberi di degenza generale; se abbiamo 410 posti di Terapia intensiva liberi, in tutta la Campania, ma perché io vedo pazienti che non trovano un posto in ospedale? Perché sento colleghi allarmati, dall’onda di malati che non si sa dove mettere? Delle due l’una: o quei numeri non sono credibili, o i nostri occhi e le nostre orecchie ci ingannano».

Da mercoledì il San Giovanni Bosco diventerà centro Covid. Ma non avrà posti di sub-intensiva.

«Qui, incredibilmente, non è previsto neanche un posto di terapia sub-intensiva. So che i nostri dirigenti hanno cercato di spiegare, ai vertici politici, che è una follia. Ma per il momento va così. Niente sub-intensiva; cioè quel tipo di assistenza che serve di più ai pazienti Covid».

Una scelta inspiegabile, dice, perché

«oggi sappiamo che su molti pazienti con problematiche respiratorie o polmonite, la Rianimazione (a meno che non sia davvero indispensabile) può perfino creare dei danni. Mentre risulta più efficace la sub-intensiva».

Una decisione dettata dal bisogno di fare presto, continua.

«Forse perché impellente interesse è mostrare che si fa, si apre. Non cosa o come si apre».

 

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