ilNapolista

Clementi (San Raffaele): «Basta col terrore. Il tasso di ospedalizzazione non è quello di marzo»

Al Fatto Quotidiano: «Portiamo troppe persone in ospedale, questo fa andare in tilt il sistema sanitario. Bisogna potenziare la medicina del territorio»

Clementi (San Raffaele): «Basta col terrore. Il tasso di ospedalizzazione non è quello di marzo»

La situazione dei contagi in Italia non è rassicurante, anzi i numeri parlano chiaro e invertire la tendenza è d’obbligo. Ma la situazione non va confusa con quella di marzo, spiega il professor Massimo Clementi – direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano – al Fatto Quotidiano

«Il tasso di ospedalizzazione non è quello di marzo e siamo diventati più bravi sia a curare sia a diagnosticare. Ma sui ricoveri ci sarebbe da fare anche un altro discorso: portiamo troppe persone in ospedale, questo fa andare in tilt il sistema sanitario e qui la rotta va invertita come la curva dei contagi».

Il problema dunque è la medicina del territorio spiega raccontato di un’amica malata con sintomi a New York  e seguita a casa senza necessità di ospedalizzarla

«La medicina del territorio va recuperata, potenziata, messa in condizione di lavorare in questo modo anche da noi. È l’unico modo per decongestionare gli ospedali e permettere così di curare anche le patologie non legate al Covid».

I contagi non si fermeranno con le nuove misure restrittive adottate oggi

«Per almeno tre settimane non avremo benefici dalle misure in vigore da questa notte».

Però basta con il terrore

«Dobbiamo essere consapevoli della serietà della situazione ma allo stesso tempo non dobbiamo spaventarci perché nel momento del terrore si perde la lucidità per affrontare la sfida. Io critico anche i colleghi che accentuano con toni terroristici. Ricordo sempre che i decessi sotto i 40 anni sono l’1% e che la stragrande maggioranza dei morti sono ottantenni con altre patologie».

Quello che occorre ora è tutelare gli anziani e quelli più deboli in attesa che passi questa ondata

«Fino al vaccino ci saranno ondate più o meno violente, magari decrescendo fra un’ondata e l’altra fino a che il virus da epidemico diventerà endemico: per questo potrebbero passare anche anni. SarsCov2 ha una grande capacità di diffondersi, grazie a dio è un po’ meno patogeno del Sars1 che però si diffondeva meno»

ilnapolista © riproduzione riservata