“Le esultanze e gli abbracci in campo dovrebbero essere vietati. E mantenere il distanziamento in campo”, dice a Radiouno
Secondo Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, “se ci fossero altri casi di positivi nel Napoli, la cosa migliore da fare sarebbe fermarsi almeno per una settimana. Ci dovremmo comportare come ci comportiamo con i focolai”.
Nel pieno del suo ruolo il viceministro della Salute, intervistato da Rai Radio 1, vorrebbe trattare Napoli-Genoa come un focolaio, un concetto dirompente allo stato attuale. Perché il calcio in queste ore si sta interrogando su come andare avanti, non se farlo. Lo ha detto anche il ministro dello Sport Spadafora: non ci si ferma.
Il problema è che anche il governo non ha le idee molto chiare. Secondo Sileri per esempio “le esultanze e gli abbracci in campo dovrebbero essere vietati”. Perché, molto semplicemente, “bisogna mantenere la distanza, è fondamentale. Se abbiamo un tampone negativo, non dobbiamo pensare di essere invincibili”.
La domanda è: come si gioca a calcio mantenendo le distanze? Magari può rispondere – per competenza – Spadafora.
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