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Dal Cotugno: «Virus, paghiamo l’alta densità di popolazione e le condizioni socio-abitative precarie»

Il direttore delle Malattie infettive a Libero: «La maggior parte dei casi in Campania avviene dentro casa, tra i parenti. Famiglie numerose e poche stanze a disposizione. Una fotografia che al Nord si vede più raramente».

Dal Cotugno: «Virus, paghiamo l’alta densità di popolazione e le condizioni socio-abitative precarie»

La situazione dei contagi in Campania è allarmante. La nostra regione è prima in Italia per rapporto tamponi/positivi. Tanto che il governatore De Luca ha istituito l’obbligo di mascherina all’aperto e minacciato di chiudere tutto se la situazione non dovesse migliorare nei prossimi giorni. Libero riporta le parole del direttore del dipartimento Malattie infettive del Cotugno di Napoli, Rodolfo Punzi. Attribuisce l’aumento dei contagi alle particolari condizioni abitative.

«Inizialmente, cioè dopo la fase del lockdown, i contagi che abbiamo registrato erano di importazione, sostanzialmente dovuti ai rientri dalle vacanze all’estero. Oggi no, la maggior parte dei casi accertati avviene in famiglia. Dentro casa, tra i parenti. In Campania, ma lo stesso discorso vale per tutto il Sud, c’è una densità di popolazione molto alta e spesso le condizioni socio-abitative sono precarie. Famiglie numerose e poche stanze a disposizione. Una fotografia che al Nord si vede più raramente».

A marzo, spiega, le regioni meridionali hanno retto grazie al lockdown.

«Adesso la quarantena di massa è finita e l’argine è venuto meno».

Sull’obbligo di mascherina all’aperto:

«La scelta campana di ricorrere all’obbligo della mascherina è appropriata e giusta. Riusciremo a sconfiggere il coronaviurs solo ricorrendo al senso di responsabilità. È vero che il quadro clinico generale è migliorato, perché la gente arriva prima in ospedale e perché ci sono protocolli più collaudati. Però dobbiamo metterci in testa che ci sono ancora sacrifici da fare».

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