«Per ognuno bisognerebbe fare tamponi a 2-3000 persone. Ma parliamoci chiaro, bisogna mandà ‘sti ragazzini a scuola in qualche modo…Con 37,1 dovrebbe essere impedito l’ingresso in aula»
Crisanti: «Tra gli studenti potrebbero essere positivi il 2-3%, è un numero importante»
Il professor Andrea Crisanti ha parlato della riapertura delle scuole a In Onda, su La7.
«Nessuno sa se 15 minuti vanno bene o se un metro va bene. Queste misure sono un compromesso. Parliamoci chiaro, bisogna mandà ‘sti ragazzini a scuola in qualche modo…».
Crisanti fa delle ipotesi su quanti positivi potrebbero esserci tra i ragazzi in aula.
«Tra gli studenti potrebbero essere positivi il 2-3%, è un numero importante. Ognuno poi genererebbe la necessità di fare tamponi a 2-300 persone. In generale, la dinamica dell’epidemia mostra in Italia una tendenza in aumento. Scuola, attività produttive e contagi di ritorno contribuiranno all’aumento dei casi. La cosa più importante è individuare i focolai e bloccarli sul nascere».
E ancora:
«Nelle misure per il ritorno a scuola bisogna evitare di sbagliare due volte. Le misure sono state scelte, ora vanno applicate in maniera rigorosa. C’è stata una discussione sulla scuola, io ho fatto solo dei distinguo: a mio avviso la temperatura sui ragazzi va presa a scuola, non a casa, e andrebbe abbassata, direi a 37,1, per entrare in aula. Poi le mascherine, sono sicuramente necessarie per i più grandi. Per i piccoli si sa che non è possibile…».
Infine, sulla vaccinazione antinfluenzale:
«Va incoraggiata fortemente per la comunità scolastica, anche per evitare il panico nel momento in cui vi potrà essere la sovrapposizione dei sintomi».