Richeldi: «Solo il 2,5% degli italiani ha anticorpi da virus. Lontani anni luce dall’immunità di gregge»

Al CorSera: «Il 27,3% di quanti hanno anticorpi sono asintomatici. Se incontriamo una persona per strada dobbiamo pensare che potrebbe essere contagiosa. Le regioni risparmiate dall’epidemia non devono sentirsi graziate»

Richeldi

Due giorni fa sono arrivati i primi risultati dell’indagine di sieroprevalenza sul Covid dal Ministero della Salute. Le persone che hanno sviluppato gli anticorpi al virus sono un milione e 482mila, cioè il 2,5 della popolazione residente in Italia. Il Corriere della Sera intervista, sul tema, Luca Richeldi, componente del Comitato tecnico Scientifico. Lo definisce un dato “non rassicurante”, perché è solo una “minima parte” dei cittadini italiani.

«La gran parte della popolazione non si è contagiata ed è a rischio. Siamo lontani anni luce dall’immunità di gregge, ossia dallo scudo creato dal fatto di essere circondati da persone che già si sono infettate. Ecco perché bisogna continuare più che mai a rispettare le regole: mascherina, igiene delle mani, distanza di un metro».

Lo studio del Ministero della Salute in collaborazione con Istat e Croce Rossa fornisce anche un altro dato: il 27,3% degli italiani che hanno sviluppato anticorpi non se ne sono accorti per l’assenza o la lievità dei sintomi.

«Questo dato mostra quanto ampia sia la quota di popolazione che può contribuire alla diffusione del virus. Suona come un campanello d’allarme. Non sappiamo se un asintomatico è contagioso ma se incontriamo una persona per strada dobbiamo stare all’erta e pensare che potrebbe essere contagiosa pur apparendo in buone condizioni di salute. Non intendo seminare panico. Stiamo attenti però. Basta davvero poco per tutelarsi ed è sciocco non farlo».

L’attenzione deve essere ancora più alta nelle regioni dove il virus è circolato poco, come quelle del Sud.

«La quota di asintomatici è omogenea, non c’è differenza tra aeree più o meno colpite. Anzi, nelle regioni risparmiate dall’epidemia l’attenzione deve essere alzata a un livello superiore, i cittadini non si devono sentire graziati».

L’immunità di gregge è lontana anche nelle province dove il virus ha circolato molto, come Bergamo e Cremona.

«che sono al top della classifica negativa, le uniche a mostrare le due cifre nelle percentuali di sieroprevalenza col 24% e il 19%. Nelle malattie infettive in genere l’immunità di gregge si raggiunge con almeno il 70% e oltre. Solo il vaccino potrà assicurare una certa sicurezza, tenendo conto che ogni vaccino — se non garantisce la protezione al 100% — attenua comunque i sintomi dell’infezione».

 

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