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Mantovani: «Il virus non è diventato più gentile, è la malattia che si è attenuata, grazie all’estate»

Al CorSera: «Le polmoniti da virus respiratori scompaiono d’estate. Si sta più attenti con le persone più fragili come gli anziani e poi sono i giovani i più colpiti, ma hanno più difese. Ma il paziente zero era un maratoneta»

Mantovani: «Il virus non è diventato più gentile, è la malattia che si è attenuata, grazie all’estate»

Il Corriere della Sera intervista Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano e professore Emerito dell’Humanitas University. Il virus non è diventato meno aggressivo, dice, è stabile.

«Sono un immunologo e mi rifaccio alla letteratura scientifica: l’unico dato “sicuro” arriva da un lavoro pubblicato sulla rivista Cell che dice che il virus è “stabile” e non sta diventando più “gentile”. Altre osservazioni si basano su piccoli studi, non ancora pubblicati. Ma creano messaggi distorti che confondono le persone».

Non è il virus ad essere cambiato, ma la malattia.

«Occorre distinguere fra il virus (che non è cambiato) e la malattia che, invece, si è attenuata. Per diverse ragioni. La prima è che, comunque, le polmoniti da virus respiratori praticamente scompaiono d’estate. La seconda è che nei confronti delle persone più fragili, come gli anziani, si sta più attenti. La terza è che sono i giovani i più colpiti, ma hanno più difese. Non dimentichiamoci, però, che il paziente “zero” di Codogno, finito in coma, aveva 37 anni ed era un maratoneta».

In definitiva, ammonisce, vietato abbassare la guardia.

«Sono un amante dell’alpinismo e qualche settimana fa, arrivato in un rifugio, avevo una gran voglia di togliermi la mascherina, ma non l’ho fatto. Avevo visto un cameriere senza. Si tratta di dare il buon esempio: è anche una questione di responsabilità sociale».

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