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Il Corsera: «Allenamenti per mirare alle mani dei difensori in area. Come Baggio nel 98»

Il quotidiano ricorda il rigore contro il Cile. Di Livio: «Non disse mai di averlo fatto apposta ma oggi la ricerca del rigore è un colpo che si può allenare»

Il Corsera: «Allenamenti per mirare alle mani dei difensori in area. Come Baggio nel 98»

Il Corriere della Sera dedica un interessante articolo alla questione falli di mano. Il titolo è eloquente: “Si mira a mani e braccia per conquistare i rigori. Allenamenti studiati per cercare la strada del penalty”.

Giustamente il quotidiano ricorda che il precursore è stato Roberto Baggio che in Italia-Cile al Mondiale del 98, a cinque minuti dalla fine e con l’Italia sotto 2-1, mirò alla mano di un difensore cileno e portò a casa il rigore del 2-2. All’epoca il rigore – ricorda il Corsera – “scatenò discussioni a non finire”. Oggi sarebbe considerato rigore a occhi chiusi.

La domanda, che si è posto anche Gattuso, è: “è ancora calcio questo sport in cui ogni tocco con il braccio regala un rigore, anche se è vicino al corpo?”.

Scrive il Corsera:

Cresce la sensazione, accompagnata da informazioni, che qualche giocatore dotato di talento e scaltrezza possa mirare l’arto superiore dell’avversario, allenando questo nuovo «colpo». Un po’ come se fosse una punizione dal limite oppure un colpo di testa.

Di Livio racconta che Baggio non disse mai di averlo fatto apposta, «ma uno con il suo piede delicato una giocata del genere poteva usarla quando voleva. Se fosse ancora in attività, con questa assurda regola del tocco di mano prenderebbe 50 rigori a campionato».

Il primo rigore con l’Atalanta lo ha procurato il piede delicato di Dybala.

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