Nel 2020 al Sud ci sono stati mille morti in meno rispetto al 2019

Lo ha spiegato alla Verità il presidente Blangiardo: «In alcune realtà c’è stato un aumento importante. In altre - penso a Palermo, Agrigento, Roma - addirittura in diminuzione»

istat

La Verità ha intervistato oggi il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo che spiega che non bastano i dati statistici per stabilire il numero reale delle vittime di Covid

«Solo studi medici e epidemiologici più accurati potranno dire quanti dei morti che risultano a noi sono addebitabili al Covid».

Sulla mortalità

«Procediamo per ordine. Sulla mortalità le evidenze sono di due tipi. La prima sono i casi che vengono presentati come decessi per Covid. La seconda i numeri assoluti su tutti i decessi».

Lei sta dicendo: non tutti i morti in più di quest’anno sono morti per Covid.

«Ovviamente: alcuni sono legati indirettamente all’epidemia. Ad esempio un infarto non curato, nel pieno della crisi ospedaliera. Tuttavia sui numeri assoluti non c’è da discutere » .

A livello Paese ci sono stati circa 40 .000 decessi in più: come li interpreta?

«In modo articolato: in alcune realtà c’è stato un aumento importante. In altre – penso a Palermo, Agrigento, Roma – addirittura in diminuzione» .

Ma i conti non si possono fare a livello Nazionale

«Infatti, il bilancio complessivo dal 1° gennaio al 15 maggio 2020 è diventato di circa 40.000 morti in più. Per essere precisi: considerando un insieme di 7.300 comuni – che coprono la quasi totalità del territorio nazionale – si contano 38.000 decessi in più al Nord, 200 in meno al centro e 1.000 in meno nel mezzogiorno» .

Parliamo dei dati peggiori.

«La presenza di un eccesso di mortalità è localizzata soprattutto in un ristretto gruppo di province: Cremona, Bergamo, Piacenza, Lodi, Brescia, Parma, Pavia, Lecco, Biella e Alessandra sono le dieci che si distinguono in tal senso»

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