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Keita Balde: “Volevo pagare posti letto ai braccianti del Senegal, le strutture si sono rifiutate”

L’attaccante del Monaco denuncia su Instagram il razzismo in cui si è imbattuto. Gli fa eco l’attivista Ndiaye: “Ostelli, hotel e alberghi hanno rifiutato la nostra proposta. E’ un chiaro caso di razzismo”

Keita Balde: “Volevo pagare posti letto ai braccianti del Senegal, le strutture si sono rifiutate”

L’attaccante del Monaco Keita Balde ha denunciato su Instagram di essersi offerto di pagare l’alloggio a 200 braccianti costretti a dormire in strada ma di essersi dovuto scontrare con il rifiuto di una decina di strutture. Un comportamento razzista di cui si sarebbero macchiate le strutture di Lérida.

“Lottando e lavorando duramente con Nogay per procurare un tetto a chi non lo ha. Siamo in un sistema sgradevole e brutto in cuiaffittare una casa o altro genera problemi per il colore della pelle o per il fatto di essere di un altro Paese. Non mi arrenderò e manterrò la mia promessa costi quel che costi! Vi chiedo un po’ di pazienza e forza”.

Il Nogay che chiama in causa è Nogay Ndiaye, attivista per i diritti umani, che spiega:

“Abbiamo offerto di pagare in anticipo l’alloggio per 200 persone per 4 mesi ma la maggior parte di ostelli, hotel e alberghi si sono rifiutati per la provenienza delle persone. E’ un chiaro caso di razzismo”

 

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