Il primo cittadino a Repubblica “Non ho niente di cui pentirmi” e poi attacca “Se De Luca adotterà qualche provvedimento contro la città sarò pronto a ricorrere al Tar”
Repubblica riporta oggi le dichiarazioni del sindaco di Avellino accusato di essere stato animatore in piazza di un gruppo di giovani come fosse un capo ultras che alimenta i cori contro il governatore De Luca per le ordinanze anti-movida
«Non ho niente di cui pentirmi. Ho trovato centinaia di giovani esagitati, che festeggiavano: ero andato lì per vigilare sull’isola pedonale e sono intervenuto per evitare problemi di ordine pubblico. Ho provato a disperdere quella folla ma non ci sono riuscito. Poi, alla fine ho avvertito la polizia»
Sui fatti l’Unità di crisi della Regione ha chiesto al prefetto di Avellino di intervenire. Ieri c’è stato un primo chiarimento tra il sindaco e il prefetto che ha già chiesto alla Digos di acquisire i video in cui si sentono cori del tono di «Chi non salta è di Salerno», «Noi non siamo Salernitani», «E De Luca pezzo di m…»
Molte le reazioni contro il sindaco di Avellino che continua a spiegare la sua posizione ma, come de Magistris s’è schierato contro De Luca per gli orari della movida e non lo teme
«Ci chiude? E io riapro. Se De Luca – avverte il sindaco – adotterà qualche provvedimento contro la città di Avellino sarò pronto a ricorrere al Tar. Al governatore mi lega un rapporto di affetto e stima, ma difenderò sempre la mia comunità».