L’assessore simbolo del fallimento sarà sostituito a breve. Ma non per meritocrazia, come ci saremmo augurati. Meglio continuare ad abbaiare all’odio del Sud
L’ineffabile Giulio Gallera potrebbe lasciare la poltrona di assessore al Welfare. Diverse fonti dell’agenzia “Askanews” assicurano che “la decisione è nell’aria”, che sia “una questione di giorni“. Fontana doveva farlo fuori a luglio. Ma per quanto cerchino di tenerlo sottotono, in Regione Lombardia è arrivato il momento di fare i conti politici del disastro sanitario.
I termini morbidi, vagamente assolutori, con cui si procede alla narrazione della vicenda (tant’è che hanno provato a buttarla sul vittimismo), rendono molto più della sostanza: si parla di “frizioni”, di “riflessione”. Il Corriere della Sera, campione del mondo di timbro democristiano, si chiede se “Trivelli sarà anche in grado di ridare una nuova immagine a una macchina organizzativa che, seppure tra mille sforzi, è uscita ammaccata dall’emergenza Covid-19”. Proprio così: “ammaccata”. 16.317 morti dall’inizio dell’epidemia, in Lombardia… sì, effettivamente c’è il rischio di qualche lieve ammaccatura.
Marco Trivelli, è il nuovo sostituto del Direttore Generale della Sanità Cajazzo. Un manager storico della Sanità lombarda, “volto della scuola ciellina cresciuta nel ventennio di Roberto Formigoni e del dg Carlo Lucchina”, scrive il CorSera. Una garanzia di continuità, insomma. Altro che rotture. Le sfide sono “complesse”: c’è da “recuperare il rapporto con i medici di famiglia logorato da anni ma che s’è aggravato durante la pandemia”. E il fronte “non meno delicato” delle case di riposo.
In questo contesto Gallera è il nome che serve a trasformare una zuffa politica in giudizio di merito, o almeno così verrà venduta ai media. Perché non è tanto per l’alacre lavoro di mala-gestione, o di reiterazione di figuracce inquietante, che Gallera salta. In Regione Lombardia si sta consumando invece lo scontro tra la Lega del presidente Fontana e Forza Italia che esprime proprio Gallera. Il demerito c’entra poco, ahinoi.
Gallera in queste ore è ancora al lavoro, impegnato nella Terza commissione, Sanità e Politiche sociali, per discutere l’aggiornamento del Piano socio-sanitario. Come a dire: ha lavorato così bene finora, che lo coinvolgiamo anche nel futuro sanitario. Ma no: Gallera andrà via subito. Mercoledì scorso, in commissione Sanità, la maggioranza di centrodestra aveva deciso di sospendere il voto sul Piano sociosanitario integrato 2019–2023, approvato dalla giunta a novembre, perché occorreva “procedere ad una riflessione complessiva”.
Eccola, la “riflessione”.
Magari per Gallera creeranno un apposito assessorato all’algebra, visto il largo successo di pubblico delle lezioni sul significato di R0. O magari lascerà la politica per dedicarsi al suo grande talento da banditore di pentolame, chissà.