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Damascelli: per i presidenti di Serie A il Covid non ha cambiato niente, non c’è limite alla vergogna

Su Il Giornale. Fino a qualche giorno chiedevano pietà ed elemosina per i loro bilanci, oggi già chiacchierano di calciomercato. La preoccupazione restano i nuovi positivi, ufficiali, non mascherati come Gasperini

Su Il Giornale, Tony Damascelli commenta il piano per la ripresa del campionato di Serie A. Da noi, scrive, “sono state necessarie giornate e ore di discussione e di riunioni” per definire il calendario. La Spagna ci ha preceduti annunciando addirittura le partite alle 13,

“in controtendenza ai capricci della nostra assocalciatori che ritiene pericoloso l’orario pomeridiano delle 17.15”.

Così, mentre Messi pensa che “nulla, né la vita né il calcio, sarà come prima“, i presidenti di Serie A la pensano diversamente. Per loro,

“tutto è come prima, più di prima. Fino a qualche giorno fa erano in ginocchio, chiedendo pietà ed elemosina per i loro bilanci frantumati, oggi sono già in chiacchiericcio per il calcio mercato. Non c’è limite alla vergogna ridicola ma per fortuna arriva il pallone, quello giocato, anche se sarà operetta, nei riti e nelle procedure, come accade in Bundesliga, dopo ogni gol scatta il party interruptus, con tocchi di gomito e balletti a distanza”.

La voglia di ricominciare c’è, conclude, ma resta la preoccupazione di nuovi positivi,

“ufficiali e non mascherati come la vicenda di Gasperini, che potrebbero far saltare il presepe rimesso assieme da Gravina”. 

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