Al CorSport: «Sarri è un amante del gioco, del possesso palla, un utopista. Anche quando fa il 90 per cento di possesso palla pensa di poter andare oltre. Allegri è un esteta e ha una sensibilità come pochi»
Sul Corriere dello Sport una lunga intervista a Giorgio Chiellini. Tra le altre cose analizza le differenze tra Conte, Allegri e Sarri.
«Per Conte si è trattato di un inizio da zero, siamo partiti da una base molto bassa e probabilmente abbiamo costruito le fondamenta della casa. Antonio è una persona che, come ho anche scritto, ti fa entrare in un’altra connessione: ti dà tanto e pretende tanto. A volte ti esaspera, ma con lui fino alla morte. Secondo me ha creato proprio quella compattezza che è stata una base importante per la Juventus».
Su Allegri e Sarri.
«Max è un’esteta. È molto più brillante, più leggero, nei cinque anni è cresciuto in modo esponenziale, sa abbassare e alzare i toni. Ha una sensibilità che pochi hanno e che non ho riscontrato in molte persone e non parlo solo di allenatori. Conoscevo Max, ma poco più di un ciao ciao pur essendo entrambi di Livorno. Negli anni mi ha stregato, conquistato, sì. Ci ha dato un boost ulteriore. Sarri è molto più meticoloso, quindi è più simile a Conte che non ad Allegri, ma con principi e sistemi differenti. Si basa tanto sui numeri, è un amante del gioco, del possesso palla. Lui è un utopista ed è il primo ad ammetterlo, anche quando fa il 90 per cento di possesso palla pensa di poter andare oltre, un eterno insoddisfatto, insegue la perfezione».
Il suo calcio è compatibile con l’idea juventuna di vittoria?
«Ogni allenatore viene giudicato sulla base dei risultati, quindi li deve ottenere sempre. Cambia il modo, non l’obiettivo».
Su Ronaldo:
«Quando hai uno così, devi giocare per lui, inutile nasconderlo. Cristiano è un valore aggiunto e va sfruttato come tale».