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Troppi comportamenti scorretti, il Bosco di Capodimonte torna a chiudere

Tra i motivi anche l’assenza di accordo con le parti sociali in ordine all’affiancamento della vigilanza ministeriale con personale di vigilanza privata alle Porte

Troppi comportamenti scorretti, il Bosco di Capodimonte torna a chiudere

Il Parco di Capodimonte chiude di nuovo i battenti. La decisione annunciata da un comunicato della direzione che ne spiega i motivi riassumendoli con i troppi comportamenti scorretti rilevati dagli utenti, ma non solo.

«Lunedì 18 maggio, il primo giorno di apertura dei luoghi della cultura gestiti dal Mibact abbiamo subito riaperto il Real Bosco di Capodimonte. Ben consapevoli che il rischio contagio da Covid-19 non è affatto superato e che la fase 2 è la più delicata abbiamo messo in campo specifiche misure tese a mitigare il rischio del contagio con percorsi differenziati per chi svolge attività fisica, chi va in bici e chi passeggia. Abbiamo invitato tutti a tenere comportamenti responsabili e a osservare le regole sanitarie di contenimento del contagio da Covid-19 (divieto di assembramento, distanziamento sanitario, uso della mascherina). Le numerose infrazioni rilevate nei giorni scorsi e l’assenza di accordo con le parti sociali in ordine all’affiancamento della vigilanza ministeriale con personale di vigilanza privata alle Porte di accesso hanno costretto la Direzione a richiudere il Real Bosco di Capodimonte. La vigilanza privata è stata presente nel Real Bosco dal 2017 fino alla chiusura dovuta al Covid-19, con personale dotato di biciclette e auto elettriche e ha effettuato servizio di vigilanza ‘dinamica’ riuscendo così ad assicurare un maggior rispetto del regolamento e una migliore fruizione del Bosco. Attività di sicurezza largamente apprezzata dal pubblico».

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