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La Serie A vuole riportare il pubblico negli stadi. Il Lecce è pronto alla turnazione dei tifosi

In atto un confronto con il governo. L’Associazione Delegati Sicurezza fa sapere che gli impianti potrebbero accogliere il pubblico verso agosto-settembre occupando un posto su tre e limitando l’accesso ai settori

La Serie A vuole riportare il pubblico negli stadi. Il Lecce è pronto alla turnazione dei tifosi

La Serie A riparte. La prossima sfida è riportare la gente allo stadio, scrive il Corriere dello Sport. Ovviamente decideranno i tempi e la curva del contagio, ma si lavora già ad un programma di riapertura graduale e con capienza limitata, in modo da garantire il distanziamento sociale.

Il Lecce già si muove in questa direzione, come ha confermato il presidente, Saverio Sticchi Damiani.

«Ci stiamo riflettendo, certo, perché dopo la ripresa è giusto fare un altro passo avanti. Penso che – se fosse possibile – sarebbe bello creare una turnazione tra i nostri 20.000 abbonati, bloccando ovviamente la vendita dei biglietti. A Lecce abbiamo uno stadio da 30.000 posti e credo che sarebbe una buona cosa offrire ai nostri tifosi un po’ di spettacolo, a turno – con criteri che verranno decisi – seguendo ovviamente tutte le precauzioni e garantendo la massima sicurezza».

Ci vorrà tempo per riaprire. Il presidente dell’Andes, Associazione Delegati Sicurezza, spiega:

«Stiamo provando a percorrere varie strade, con il Governo è in atto un confronto, ma il problema sono i numeri. Ci vorrà del tempo. Credo che una prima riapertura ci possa essere verso agosto-settembre, confidando sul calo o l’abbattimento del contagio. Il 25% di San Siro significa comunque portare allo stadio 20.000 persone. E sono troppe. Bisogna avere coraggio, certo, ma senza azzardare e mettere a rischio la salute delle persone».

Intanto i club studiano come fare. Un nuovo modo di vivere lo stadio. Una possibilità sarebbe aprire

“(appena possibile) ad un numero ristretto di abbonati, facendoli sedere a distanza di sicurezza (un seggiolino mediamente ha un diametro di 45 centimetri, si tratta di occupare un posto ogni tre), rendendo possibile l’accesso a pochi settori perché ci sono molte procedure da effettuare: controllo temperatura con accesso negato in caso di sintomi respiratori, ingressi contingentati con presenza di dispenser e con sostanze igienizzanti, periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti chiusi e dei servizi igienici”.

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