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Il direttore del Cotugno: «Meno ricoverati e stanno bene. Forse il virus è cambiato»

Intervista al Mattino: «La stragrande maggioranza dei nuovi positivi sono tutti asintomatici. Aspettiamo la fine della settimana che corrisponde al periodo di incubazione dei rientri del 4 maggio per tirare le somme»

Il direttore del Cotugno: «Meno ricoverati e stanno bene. Forse il virus è cambiato»

Il Mattino intervista Maurizio Di Mauro, direttore generale dell’azienda dei Colli. I 300 tamponi analizzati ieri dal laboratorio del Cotugno sono tutti negativi. I nuovi casi hanno «un’evoluzione benigna», le terapie intensive sono svuotate e i ricoverati stanno guarendo.

«Non me lo spiego. Abbiamo ormai solo una ventina di ricoverati ed effettivamente stanno tutti bene. La stragrande maggioranza dei nuovi positivi che scoviamo sono tutti asintomatici. Aspettiamo la fine di questa settimana che corrisponde al periodo di incubazione dei rientri del 4 maggio per tirare le somme. Resto perplesso dall’andamento di questo virus. Ci sono stati giorni in cui eravamo presi d’assalto dal 118 e abbiamo anche dovuto chiudere i cancelli per disciplinare gli accessi con oltre 250 posti che si sono riempiti in pochi giorni e molti stavano malissimo anche se siamo riusciti a salvarne tanti».

Di Mauro invita alla prudenza, ma dice:

«Forse effettivamente il virus è cambiato. In letteratura sono descritti questi fenomeni ma qui parliamo di una pandemia che ha messo per due mesi in ginocchio il mondo intero. Di certo il distanziamento erge una barriera invalicabile alla diffusione del virus, i casi gravi restano isolati e quelli più tenui hanno il tempo di esprimersi con la fioritura dei sintomi».

In attesa di saperne di più, invita a tenere alta la guardia e a continuare con distanziamento e mascherine. Anche perché c’è sempre il pericolo della seconda ondata in autunno.

«Per cui è essenziale vaccinarsi. Dall’altro essere pronti a ogni evenienza. Mi tengo cauto, aspetto ancora».

Di Mauro parla anche di come evolverà l’organizzazione degli ospedali facenti capo all’azienda dei Colli. Da lunedì il Monaldi tornerà all’attività ordinaria

«libero da posti per pazienti Covid con un filtro per i pazienti in ingresso che saranno tutti sottoposti a tampone».

Al Cotugno, invece,

«riserviamo i 60 posti del nuovo padiglione G alla terapia sub intensiva e alle degenze ordinarie solo Covid ricavandone 8 di terapia intensiva dedicata. Il resto dell’ospedale tornerà al precedente assetto per tutta l’infettivologia clinica. Torneremo ad occuparci di Aids, tubercolosi, legionella, tetano, botulismo, meningiti, polmoniti di altra natura. Abbiamo già qualche ricovero in merito. La terapia intensiva è a stanze singole e ha box separati dunque può assolvere anche ad una funzione mista se dovesse servire. Tutto dipende da come evolve la situazione epidemica».

 

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