Il Pepito intervistato da Repubblica: «Bisogna pensare alla nostra salute, a tutelare gli atleti. Vogliono tornare presto in campo, non so se sia la cosa più giusta»
Su Repubblica un’intervista a Giuseppe Rossi, il Pepito. Viva da due mesi in isolamento a Salt Lake City, nello Utah. Il 27 febbraio ha firmato con il Real Salt Lake, ma ha giocato solo una partita.
Racconta la vita in quarantena,
«La routine giornaliera non c’è più. Non hai obiettivi, perdi il senso del tempo, di quello che devi fare».
Lo salvano le piccole cose.
«Quelle che normalmente non vedi. Farsi da mangiare tutti i giorni, pensare alla spesa, fare il letto».
E si allena su Zoom con la squadra.
«Ogni lunedì e giovedì facciamo una chiamata collettiva di squadra su Zoom, e con il preparatore atletico facciamo quaranta minuti di esercizi, illudendoci di stare insieme».
Si tornerà a giocare, ma, dice, bisogna tutelare la salute degli atleti.
«Bisogna pensare alla nostra salute, a tutelare gli atleti, vedere se ci saranno i presupposti per ritrovarsi in gruppo, capire in quanti possiamo stare insieme… Vogliono farlo presto, non so se sia la cosa più giusta».
Su Fauci, che ha proposto di isolare tutti i giocatori in un unico posto e sottoporli continuamente a test.
«Io ho tanto rispetto per quello che dice Fauci, la persona più importante in questo momento, un uomo per cui io mi metto sull’attenti quando parla, ma questa cosa di stare in albergo senza vedere la famiglia per me non è giusta. Siamo esseri umani, non siamo allo zoo».