Sul Fatto. La Merkel ha ceduto alle pressioni dei distretti per le aperture imponendo una soglia oltre la quale si dovesse fare marcia indietro. Il Nordreno-Westfalia rimanda le aperture. Due Land vanno avanti lo stesso
Mercoledì gli Stati federali della Germania hanno ottenuto dalla cancelliera Merkel la riduzione delle misure restrittive anti Covid-19, con la conseguente apertura in autonomia di ristoranti, turismo, palestre, scuole, hotel e raduni. La Merkel ha posto una condizione al via libera: se in una settimana si hanno più di 50 contagi su una popolazione di 100mila abitanti si torna alla Fase 1.
Ebbene, negli ultimi giorni in tre distretti sono stati scoperti nuovi focolai, scrive Il Fatto Quotidiano, che
“potrebbero dare un freno al “liberi tutti”. Oppure confermare che i buoi sono usciti dal recinto e ormai è inutile chiuderlo”.
I tre land sono Nordreno-Westfalia, Turingia e Schleswig-Holstein. In tutti e tre, venerdì, è stato superato il tetto-limite previsto. In due dei tre casi casi è stata coinvolta la filiera della carne.
Nel distretto di Coesfeld, nel Nordreno-Westfalia al confine con Belgio e Olanda, sono stati infettati 180 lavoratori su 1.200 in uno stabilimento di produzione della carne. Tredici sono in ospedale, gli altri sono in quarantena a casa. L’azienda incriminata ha chiuso e ai suoi dipendenti è stato fatto il tampone, previsto anche per gli altri 20.000 lavoratori del settore nello stesso Land.
“Il ministro della Salute del Land governato da Armin Laschet, il delfino di Merkel candidato alla presidenza della Cdu, ha rimandato le aperture e le misure di allentamento di una settimana“.
Nello Schleswig-Holstein 119 lavoratori di un macello sono risultati positivi nel distretto di Segeberg. Il ministro della Salute, però, in questo caso, non è tornato sui suoi passi. Ha parlato di “focolaio molto localizzato” perché 88 dei 119 lavoratori vivevano in un alloggio collettivo. Le misure adottate sono state locali: quarantena, tracciamento dei contatti e test per tutti i dipendenti di quello e degli altri 9 grandi stabilimenti di carne della regione.
Scrive il quotidiano:
“La decisione, che ignora l’indicazione presa appena 48 ore prima tra Land e governo federale, arriva dallo Stato che per primo aveva annunciato la riapertura delle strutture turistiche, alla vigilia delle vacanze, che in Germania iniziano ora. Lo Schleswig-Holstein infatti è il Land prediletto per la villeggiatura dai tedeschi del centro-nord della Germania, soprattutto ora che viaggiare verso Sud e oltre confine è sconsigliato”.
Il terzo Land dove è stato superato il limite dei 50 contagi è la Turingia. Nel distretto di Greisz sono state registrate 75,4 nuove infezioni in 7 giorni. Anche in questo caso, la responsabile del distretto, Martina Schweinsburg, ha deciso di aprire comunque. Ha detto:
“Ai miei occhi ha poco senso proibire tutto da noi mentre a pochi chilometri è tutto possibile”.