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Corsport: “Non è rosso”, così il Var suggerì indirettamente Orsato

È vero che il VAR non interviene sui secondi gialli, ma si usano alcuni escamotage per aggirare il protocollo ed è avvenuto anche quella sera

Corsport: “Non è rosso”, così il Var suggerì indirettamente Orsato

Il Corriere dello Sport riprende oggi la questione relativa al Var e Orsato sollevata ieri dal Mattino in merito agli audio scomparsi relativi alla mancata espulsione di Pjanic in Inter-Juve

“All’epoca Pecoraro diede la spiegazione del perché non c’era quell’audio. Glielo chiarirono una nota della Lega e le mail fra Rizzoli, Rosetti e Arduino (Project manager della società che fornisce la tecnologia VAR).

L’audio non c’era perché il caso non rientrava nei casi previsti dal protocollo IFAB, mentre gli episodi che rientrano nel protocollo vengono archiviati per motivi di scuola e per l’implemento del VAR.

Pecoraro sottolineò anche come il materiale audio-video gli sia arrivato tramite la Lega e che non aveva evidenziato alcuna irregolarità. Da qui l’archiviazione”

Ma il Corriere continua spiegando che se è vero che il VAR non interviene sui secondi gialli, ma si usano alcuni escamotage per aggirare il protocollo ed è avvenuto anche quella sera (il Corriere dello Sport ne parlò già nei giorni successivi alla gara).

Ci sono storie incredibili, ed anche poco edificanti, nei dialoghi arbitro-var e spesso il designatore Rizzoli ha dovuto richiamare i suoi a maggior contegno e terminologie meno triviali.

Esistono dunque dei suggerimenti indiretti all’arbitro che vengono usati con frasi vicine a “Non è rosso, non è rosso”, quasi per suggerire al collega che il fallo non sarà da espulsione, ma a quel punto è chiaro l’abbaglio e devi almeno ammonirlo. Un suggerimento arrivato anche ad Orsato quella sera che non lo colse

 

 

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