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«Bundesliga senza pubblico? Meno falli e simulazioni. Ne guadagna il gioco, si perde in emozioni»

Il Giornale intervista Ottmar Hitzfeld. «La Serie A è molto tattica, potrebbe dominare quell’aspetto. Sarà un bello spettacolo. La Germania è stata fortunata, il virus è arrivato dopo»

«Bundesliga senza pubblico? Meno falli e simulazioni. Ne guadagna il gioco, si perde in emozioni»

Il Giornale intervista Ottmar Hitzfeld, un pezzo della storia del calcio. Ha vinto la Champions League con due squadre tedesche: il Borussia Dortmund nel 1997 e il Bayern Monaco nel 2001. E’ in pensione da sei anni, dopo aver rifiutato ricche offerte arrivate dalla Cina e dal Qatar.

Parla della ripresa della Bundesliga.

«Il protocollo tedesco è sicuro, credo si possa esportare anche all’estero ottenendo gli stessi risultati».

La Germania è stata fortunata, dice.

«Perché il virus è arrivato dopo esser passato per l’Italia e la Spagna e quindi ci siamo organizzati meglio. Io vivo a pochi chilometri dal confine con la Svizzera, devo dire che da noi non c’è mai stata vera e propria paura. Anche questo ci ha aiutato a programmare meglio la ripresa e contrastare in maniera più lucida il virus».

Sulla Bundesliga senza pubblico:

«Il livello è alto, forse anche più di prima. Senza il pubblico che carica i giocatori noto che ci sono meno falli e il gioco, di conseguenza, è più fluido e divertente. Ovviamente si perde molto dal punto di vista emotivo. Il pubblico è uno spettacolo nello spettacolo, per questo a somme fatte qualcosa si perde. Ma le partite sono più veloci e divertenti dal punto di vista tecnico».

In Italia il discorso sarà un po’ diverso, dice.

«La Serie A è molto tattica, quindi potrebbe comunque dominare quell’aspetto lì. Però vedrete anche voi che ci saranno meno simulazioni del solito, meno falli, meno livore. E sarà un bello spettacolo».

 

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