ilNapolista

Siamo eroi in pigiama, batteremo il virus armati di lievito madre e telecomando

Un quarantenne in quarantena – Sta per arrivare la fase 2 e già cominciano le rotture. Andiamo incontro ad una società dai sorrisi invisibili.

Siamo eroi in pigiama, batteremo il virus armati di lievito madre e telecomando

Hanno detto che tra poco inizierà la fase-due. Qualcuno è già pronto. Mia madre, per esempio.

Lei è prontissima, ha già sfoderato la regina di tutte le rotture di cazzo: il rateizzo gas di mio fratello. Lo teneva lì pronto, in un cassetto con sopra un sigillo in ceralacca sul quale immagino avesse scritto “sospensione coronavirus”.

Finalmente lunedì ha potuto digitare il codice alfanumerico, avvicinare l’occhio per la scansione della retina ed il cassetto si è aperto. Ne è scaturita la tempesta perfetta di messaggi Whatsapp con foto allegate e domande semi-casuali. E’ stato un attimo.

Però… rottura di cazzo = vita normale.

Dicono i ben informati che per prime riapriranno le fabbriche di auto, produrranno vetture senza guidatore, perfette per proprietari senza un euro. Poi sarà la volta del campionato di calcio, partita positivi vs negativi: il match più corretto del mondo, al primo contatto tutti in ritiro al Cotugno.

In ogni caso il mio anticipo di fase-due l’ho avuto giovedì con il bonus spesa. Fare acquisti mi ha portato ad alcune considerazioni.

La prima: “andiamo incontro ad una società dai sorrisi invisibili”. Se sei uno che ride con gli occhi, te la puoi cavare, altrimenti con le mascherine sei fottuto. Se come me avete la tendenza a fare battute, anche grevi, salvo sdrammatizzare con il sorriso, bè… di ‘sti tempi evitate.

Ho chiesto un casatiello da Ambrosino, vicino casa mia, (già noto per il livello di simpatia devastante). Ho mimato la porzione con la mani, ma ne è uscito una cosa tipo “ti faccio un culo così”. Ho sorriso, ma s’è consumato nella mascherina. L’affabile signora s’è stizzita, il casatiello me l’ha preso lo stesso, ma sospetto che abbia aggiunto un ingrediente segreto.

Seconda considerazione: continuano a sparire dagli scaffali beni di (mia) prima necessità, insospettabili. Dopo il Ketchup Heinz, ora c’è grave penuria di panni Ballerina. Attendo con ansia la prossima puntata di Report dal titolo “Panni Ballerina/Ketchup Heinz: il vero governo ombra giallo-rosso”

Ultima considerazione: siamo davvero eroi?

Alla Conad, mentre cercavo di staccare i guanti da un’etichetta da mettere sulla busta della frutta (operazione che ha richiesto minuti 4 e bestemmie 17), ho sentito un tale esclamare “alla fine stiamo facendo tutti tutto il possibile per uscirne” con la durezza espressiva di Bruce Willis in Die Hard.

È bastato un secondo perché iniziassi ad immaginare Bruce Willis alla guida di una schiera di eroi in pigiama o tuta, armati di telecomando, lievito madre e pizza fatta in casa, tutti intenti a combattere la pandemia. Una nuova versione panificata degli Avangers.

Esaurito il bonus spesa mi sono giocato il jolly con consegna volante di casatiello a mio fratello e visita a mia madre. Lungo il tragitto in motorino ho avvertito più volte il desiderio di fermarmi a salutare la gente in strada con un immotivato sentimento di fratellanza pari a quello che si prova quando incontri uno di Pastena in Perù.

Tornato a casa i miei figli mi hanno accolto con un lavoretto fatto in casa con materiali di fortuna tra i quali, suppongo, anche l’ethernit (ma c’è poco da fare i puristi in questo periodo).

Papi domenica è pasqua”

“Vero”, ho risposto, “provvedimenti dell’ultimo minuto permettendo, Gesù dovrebbe risorgere, Walking dead mi ha insegnato che è possibile, ma con tutta probabilità verrà fermato al primo posto di blocco si beccherà 600 sesterzi di multa e ricambierà assegnando al poliziotto di turno 3 papà mio e 4 ciao mà”.

Ho sorriso, ma avevo ancora la mascherina. Temo che i bimbi abbiano aggiunto un ingrediente segreto alla pasta e patate.

Per finire, come la volta scorsa, rispondo ad alcune delle tante domande dei lettori:

D. Buongiorno Dott. Quarantenne, ho inventato i fazzolettini da interno gomito, ma non riesco a commercializzarli, a chi posso rivolgermi?

R. Scrivi direttamente al Ministero dell’Interno (gomito).

D. Ciao, da quando è iniziata questa reclusione mio marito ha smesso di guardarmi, cosa devo fare? E’ come se non mi vedesse proprio…

R. Buono così cara lettrice, altrimenti con quel machete non sarebbe stato così impreciso.

Ed infine ci scrive un ragazzino di 15 anni.

D. Bella zio, cioè, bella quaranty, cioè, voglio dire, che poi, infatti sì, sta cosa che stiamo in casa, però posso fare le dirette Instagram che spaccano e però, è il mio compleanno, cioè zio…

D. Cento di questi giorni (in quarantena) e 40 di logopedia.

ilnapolista © riproduzione riservata