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Lamorgese: «In arrivo una direttiva ai prefetti per velocizzare e garantire le verifiche antimafia»

Il ministro dell’Interno al Corriere della Sera: «La maggioranza degli italiani ha compreso la gravità dell’emergenza. Su 6 milioni di persone controllate, 220mila denunce. Oltre due milioni e mezzo le verifiche ad esercizi commerciali» 

Lamorgese: «In arrivo una direttiva ai prefetti per velocizzare e garantire le verifiche antimafia»

Pasqua blindata in tutta Italia. Divieto di spostamenti nelle seconde case e nelle località turistiche e intensificazione dei controlli. Misure necessarie per impedire che dilaghino le violazioni delle misure restrittive imposte dal governo. E, insieme ad esse, il virus. Di questo e delle strategie di contrasto alle mafie in un momento di emergenza sociale e sanitaria parla, al Corriere della Sera, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Fa un richiamo all’autodisciplina degli italiani

«per il rispetto delle regole come atto collettivo di responsabilità. Capisco che, chiusi in casa e con l’arrivo della bella stagione, gli italiani abbiano un gran desiderio di tornare alla normalità. Ce la faremo, ma non si può abbassare la guardia adesso con atteggiamenti irresponsabili. Sarebbe un peccato vanificare, proprio ora che s’intravede un po’ di luce, l’immane sforzo compiuto dall’intera Nazione, a partire dal personale sanitario che ha già pagato un tributo altissimo».

La maggior parte della cittadinanza ha rispettato le misure, dice.

«La stragrande maggioranza degli italiani ha fin qui compreso la gravità dell’emergenza, rispettando il distanziamento sociale. Dall’11 marzo le forze di polizia, i militari e le polizie locali, che ringrazio, hanno controllato quasi 6 milioni di persone, e i denunciati e sanzionati per aver violato le restrizioni superano di poco i 220.000. Le verifiche sugli esercizi commerciali sono oltre due milioni e mezzo».

Anche i rapporti con le Regioni, dopo un primo momento di stress, vanno verso la distensione. Ora occorre prestare attenzione alle infiltrazioni di speculatori e organizzazioni criminali.

«La nostra strategia di intervento fa leva su un’attività informativa e investigativa che cerca di intercettare e di anticipare ogni iniziativa di alterazione del mercato, inquinamento del tessuto economico e condizionamento nell’assegnazione degli appalti. Ho dato indicazioni di monitorare con attenzione le dinamiche societarie nelle filiere dell’agro-alimentare, delle infrastrutture sanitarie, della gestione degli approvvigionamenti, specie di materiale medico. L’arresto di ieri di un imprenditore per una presunta truffa su una grande fornitura di mascherine dimostra che l’attenzione su queste dinamiche è massima».

Bisogna equilibrare la tempestività nelle erogazioni degli interventi finanziari del Governo con i controlli.

«Assicurare un’efficace rete di controlli sulla corretta erogazione delle risorse, accelerando le procedure ma senza rinunciare alle garanzie. Sto per emanare una direttiva ai prefetti per assicurare il monitoraggio e il flusso informativo su situazioni a rischio di infiltrazioni criminali, sollecitando un’azione di intelligence sul territorio. Credo, inoltre, che sia necessario creare una cabina di regia a livello provinciale con la partecipazione e il contributo di tutte le associazioni imprenditoriali e di categoria, sindacati, mondo finanziario e creditizio».

Ed evitare che le mafie utilizzino la crisi sociale per lucrare consensi, offrendo attività assistenziali.

«Questo rischio esiste. Tantissimi lavoratori precari, gli stagionali e quelli non regolarizzati, soffrono la crisi dell’occupazione e potrebbero rappresentare un bacino d’utenza per la malavita, soprattutto al Sud, anche per promuovere un reclutamento a basso costo. Il governo ha già affrontato il problema dell’emergenza alimentare, ma ora bisogna portare a compimento tutti i provvedimenti assunti. E in fretta».

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