Ghirelli presidente della Lega Pro: «Come faccio a dire alle squadre del Nord che ripartiamo? Oggi il calcio è in fondo alla scala di esigenze delle persone»
Il sogno è quello di «tornare a giocare anche domani» ma… Il Messaggero riporta le dichiarazioni di Francesco Ghirelli presidente della Lega Pro.
«Bisogna tenere conto del dolore e dell’estrema difficoltà del Paese e ragionare con una prospettiva diversa. Non è che io non voglia ricominciare ma il treno ripartirebbe a una tale velocità che il mio vagone si stacca. Noi abbiamo un problema di struttura medica, un problema di avere più Italie. Se a Crema, Bergamo, alla Pergolettese, alla Feralpi Salò, all’Albinoleffe, io gli vado a dire che oggi si ricomincia, che figura ci faccio? Abbiamo una situazione diversissima, anche per strutture, centri sportivi, strutture sanitarie. C’è un problema di costi, se ogni quattro giorni bisogna fare i controlli, le analisi. E i trasporti? Dove vanno a dormire i giocatori? Un aereo può essere sicuro ma a condizione che abbia un carico al 30%. Quanto costa?».
Problema economico, ma anche etico e morale:
«Abbiamo messo sempre la salute al primo posto. Non dobbiamo commettere l’errore di staccarci dalla società. La gente oggi risponde che il calcio è in fondo alla scala delle sue esigenze».