Sul CorSera la bozza del ministero dell’Agricoltura. Il 20 giugno a Yulin è in programma il «Festival della carne di cane».
In Cina arriva la legge che vieta di mangiare cani e gatti. Lo racconta il Corriere della Sera. Il ministero dell’Agricoltura di Pechino ha pubblicato una bozza di legge sul «riordino delle risorse alimentari».
Contiene l’elenco del bestiame che è possibile allevare per finire sulle tavole. E i cani e i gatti non sono inclusi. Sui cani è inserito un paragrafo specifico.
«Con il progresso della civiltà e le preoccupazioni della gente per la protezione della natura, i cani non sono più considerati solo animali domestici, ma compagni dell’uomo, come nel resto del mondo».
Il fine del governo cinese è evitare un salto di specie che porti ad un nuovo virus, come accaduto con il coronavirus. Perché se è vero che tutto deriva da un pipistrello, per il salto deve essere comunque servito un altro animale «serbatoio», spiega il quotidiano.
Ad aprire la strada era stata Shenzen, il mese scorso, vietando il «commercio e il consumo» di carne di cane e gatto a partire dal primo maggio.
Resta da vedere se la legge di Pechino fermerà la strage di Yulin, scrive il Corriere. Il 20 giugno, nella città del Guangxi, si svolge il «Festival della carne di cane».
“Un rito feroce, una mattanza di cani che vengono macellati e gettati in pentoloni. Mangiare quella carne, secondo antiche credenze, riduce il calore interno del corpo, aiuta la circolazione del sangue, rinforza la virilità. Ogni anno diecimila cani vengono massacrati a inizio estate a Yulin”.