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“I campionati oltre il 30 giugno sono un’ipotesi irrealistica, i contratti in scadenza bloccheranno tutto”

The Athletic ha chiesto il parere ai luminari del diritto sportivo: non è realistico che la stagione vada oltre, gli accordi dei giocatori in scadenza renderebbero la situazione ingestibile

“I campionati oltre il 30 giugno sono un’ipotesi irrealistica, i contratti in scadenza bloccheranno tutto”
Napoli's belgian striker Dries Mertens celebrates after scoring a penalty during the UEFA Champions League Group E football match SSC Napoli vs KRC Genk. (Carlo Hermann)

Il campionato che riprende a giugno, per sforare fino ad agosto in un tour de force di partite nel tentativo di chiudere la stagione 2019/20 in tempo per la prossima, è un’ipotesi “non realistica”. E non tanto per la pandemia che nel frattempo chiude il mondo in casa, ma – per restare nel prosaico mondo dei soldi – per questioni legali. Il 30 giugno è un limite praticamente invalicabile, ci sono centinaia e centinaia di contratti in scadenza, e secondo i principali esperti di diritto sportivo interpellati da The Athletic, la gestione degli eventuali prolungamenti a tempo “determinatissimo” di questi accordi produrrebbe “un incubo assoluto”.

“Se la stagione venisse estesa oltre il 30 giugno – afferma Nick De Marco QC, avvocato della Blackstone Chambers – i club dovranno estendere alcuni dei loro contratti in scadenza, ma è improbabile che vogliano fare nuove offerte triennali, quindi è molto probabile che siano a breve termine. Ma questo rappresenta un problema enorme per i giocatori: se ti fai male mentre giochi con un contratto a breve termine, potresti ritrovarti senza un lavoro. Ora, ha senso per tutte le parti negoziare e trovare un modo per farlo, ma per la legge i giocatori non sono costretti ad accettare queste estensioni”.

Dan Lowen, specialista in contratti sportivi presso lo studio legale Level di Londra, è d’accordo con De Marco: “Alcuni giocatori con contratti in scadenza potrebbero essere contenti di essere pagati per alcune settimane o mesi successivi alla scadenza, ma altri invece si rifiuteranno di accettare qualsiasi estensione perché magari non vogliono compromettere un contratto lungo o migliore con un nuovo club”.

E poi c’è la grana incentivi e bonus. “In tempi normali, i bonus sono visti come un “win-win” perché i club sanno di guadagnare se un giocatore raggiunge gli obiettivi. Ma se la stagione viene annullata, i giocatori non riceveranno i bonus, alcuni dei quali avrebbero potuto ragionevolmente aspettarsi di raggiungerli. In queste circostanze, accetterebbero di tagliarsi o differire i loro stipendi?”

“Non credo che prolungare la stagione per mesi sia realistico o possibile da un punto di vista legale. Non riesco a immaginare i giocatori che acconsentono alle estensioni a breve termine se sanno che stanno per firmare un contratto con un’altra squadra. Aumenta solo il rischio di lesioni”.

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