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Cazzullo: «La Lombardia paga più tasse, merita rispetto. Ma gli amministratori hanno sbagliato»

Intervista a Libero: «Così come esiste un sentimento anti-meridionale, esiste anche un sentimento anti-settentrionale. Sono entrambi sciocchi. Gli italiani sono attaccati alla famiglia. La tenuta sociale è dovuta anche a questo» 

Cazzullo: «La Lombardia paga più tasse, merita rispetto. Ma gli amministratori hanno sbagliato»
Aldo Cazzullo domenica sera era in Curva A ad assistere a Napoli-Juventus

«Siamo un popolo di individualisti ma attaccati alla famiglia. La tenuta sociale complessiva è dovuta anche a questo. Ognuno ha capito che aveva la propria personale parte di responsabilità, per se stesso e i propri cari».

In un’intervista a Libero, Aldo Cazzullo giudica la tenuta dell’Italia e degli italiani alle misure restrittive imposte dal Governo per contenere il virus. L’unico cedimento viene dagli anziani.

«Gli anziani sono esasperati. C’è da capirli. La prospettiva di passare chissà quanto tempo chiusi in casa è angosciante, specie se saranno gli ultimi a essere liberati. Quanto ai più giovani, comincia a montare la preoccupazione di perdere il lavoro. C’è la consapevolezza che ci aspetta la peggiore recessione della storia».

Giudica le risposte all’emergenza inadeguate. L’unico che salva è il governatore del Piemonte, Luca Zaia.

«C’è stata una risposta inadeguata della classe dirigente, a tutti i livelli, Stato e Regioni. Salvo solo Zaia, anche se si è mosso in condizioni meno complicate di altri. Siamo mancati come organizzazione collettiva e logistica. Non ci siamo preparati all’arrivo del virus. Non abbiamo fatto scorta di mascherine e materiale sanitario, almeno per mettere in sicurezza medici e agenti. Non abbiamo predisposto un vero protocollo nazionale. Non ci sono state regole chiare e non sono stati preparati percorsi riservati per i malati di Covid. Per questo molti ospedali e molte case di riposo sono diventate focolai. E poi, andava fatta la zona rossa in Val Seriana».

Il suo giudizio sul governo è impietoso, parla di una squadra di ministri composta da persone non all’altezza. A partire dalla Azzolina.

«Cosa ci fa la Azzolina all’Istruzione? La sensazione che trasmette è che per il Paese la scuola sia l’ultimo problema».

E parla del futuro. I giovani, dice, sono preoccupati

«Sono angosciati dal futuro ma nessuno vuole sussidi o redditi di cittadinanza. Chiedono solo di lavorare».

Sulla riapertura del Paese:

«Riaprire se non ci sono le condizioni per farlo sarebbe sbagliato. Ma la gente è preoccupata perché non vede un piano di ripartenza, che è la prospettiva di cui tutti hanno bisogno. La sfortuna ha voluto che siamo stati i primi a entrare nell’emergenza. Essere gli ultimi a uscirne però non sarebbe malasorte»

Cazzullo interviene anche nel dibattito che contrappone il Nord al Sud del Paese.

«Così come esiste un sentimento anti-meridionale, esiste da sempre anche un sentimento anti-settentrionale. Sono entrambi sciocchi. Tuttavia, se c’è una Regione che proprio non se lo merita, è la Lombardia, che paga il 20% delle tasse del Paese, quasi dieci volte la Sicilia. La Campania non arriva al 3%. Questo imporrebbe, se non riconoscenza, almeno rispetto. Ma non può impedirci di riconoscere che
la Lombardia è stata l’epicentro della Caporetto del Covid-19 anche per gli errori dei suoi amministratori».

 

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