ilNapolista

«Abbiamo a cuore la salute dei fedeli. L’anima è sì immortale, ma abita un corpo fragile»

Il presidente della Cei al CorSera: «L’impossibilità di poter partecipare alle Messe di Pasqua quest’anno è un atto di generosità. È un nostro dovere il rispetto verso quanti, nell’emergenza, sono in prima linea» 

«Abbiamo a cuore la salute dei fedeli. L’anima è sì immortale, ma abita un corpo fragile»

Chiese chiuse a Pasqua. Niente celebrazioni con i fedeli. Sono le indicazioni per contenere l’epidemia di Covid-19. Le commenta, in un’intervista al Corriere della Sera, il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. Non serve un luogo per mostrare la propria fede. Rinunciare alle messe è un atto di generosità.

«L’impossibilità di poter partecipare alle Messe di Pasqua quest’anno è un atto di generosità. È un nostro dovere il rispetto verso quanti, nell’emergenza, sono in prima linea e, con grande rischio per la loro sicurezza, curano gli ammalati e non fanno mancare tutto ciò che è di prima necessità. È una richiesta che c’impegna moralmente. Quanto stiamo vivendo, tra tanta sofferenza, domanda ancora di più di declinare insieme riti e vita. Mai la celebrazione deve essere pensata separata dalla vita. La prima illumina e sostiene l’altra».

Una scelta di responsabilità, da parte della Chiesa, dice.

«E’ tempo di responsabilità e si vedrà chi ne è capace. La Chiesa italiana ha scelto questa strada: abbiamo a cuore prima di tutto la salute dei fedeli, perché l’anima è sì immortale, ma abita un corpo fragile. Cerchiamo di essere a fianco di chi soffre; nessuno deve essere lasciato solo, perché, come ricorda Papa Francesco, nessuno si salva da solo».

La decisione della Cei di rispettare le disposizioni del governo non rappresenta una rinuncia della Chiesa alla sua autonomia. Vuol dire che essa

«si fa carico della sofferenza e della difficoltà vissuta da tutto il Paese. Più che soffiare sulla paura, più che attardarci sui distinguo, più che puntare i riflettori sulle limitazioni e sui divieti, la Chiesa sente una responsabilità enorme di prossimità al Paese».

 

ilnapolista © riproduzione riservata